PECHINO – “Evadere da tentazioni di anacronistici ritorni a un mondo di blocchi contrapposti”. Con queste parole, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto al terzo Forum di Pechino durante il suo viaggio in Cina, al fianco del ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Nel colloquio con il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping, Mattarella ha sottolineato la ricca storia culturale dell’Italia e della Cina. Il Presidente della Repubblica ha ricordato come Cina e Italia, “culle di civiltà millenarie, centri culturali cosmopoliti” abbiano “stimolato continue espressioni di ingegno e creatività, sulla base di un naturale rispetto mutuo”. Il legame tra i due popoli ha origini lontane, che affondano le proprie radici nelle tradizioni culturali, artistiche e musicali. Sulla base di questi legami, i due Paesi dovrebbero lavorare insieme per “risolvere le divergenze attraverso il dialogo” alla scopo di “arrivare a una coesistenza armoniosa”.
“Rapporti bilaterali per un nuovo punto di partenza”
In un mondo in cui la guerra sconvolge i confini delle Nazioni e annienta intere popolazioni, squarciando l’idea post bellica della pace in Occidente, l’incontro tra Mattarella e Xi Jinping emerge in modo emblematico per la sua importanza indiscutibile.
Oggi sono in atto “grandi cambiamenti, intensi profondi e veloci” per affrontare i quali servirebbe un clima di “concordia per un esame comune”. Questo pensiero, espresso da Mattarella, è condiviso da Xi Jinping. Il Presidente cinese ha evidenziato come la visita sia un’occasione per infondere energia più dinamica nei “rapporti bilaterali, per un nuovo punto di partenza”. Tanti i temi affrontati. La necessità di arrivare a un mercato mondiale più libero, senza barriere, si affianca all’invito a non cedere ad “anacronistici ritorni a un mondo di blocchi contrapposti”.
Italia e Cina, due popoli dalle ricchissime tradizioni culturali
Nomi del passato che uniscono la cultura cinese a quella italiana riecheggiano nella Grande sala del popolo. Nomi che hanno sedimentato i legami tra due Nazioni come la Cina e l’Italia. Al Forum di Pechino il Presidente della Repubblica ha parlato di Matteo Ricci, che “insieme a Marco Polo, rappresenta una figura simbolica della profondità dei rapporti tra Italia e Cina”. Ricci, nel De Amicitia, scriveva che “l’amicizia è più utile al mondo che non le ricchezze”. La conoscenza reciproca, l’ascolto, il dialogo e la comprensione devono essere i pilastri dei legami tra Cina e Italia. Gli ambiti di collaborazione discussi stanno, del resto, dando vita a iniziative che incentivano lo sviluppo di legami duraturi dal punto di vista culturale. La “Storia di radici antiche” cinese e italiana deve essere “protese con fiducia a un futuro da costruire con il contributo dei nostri popoli”.