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HomeEconomia Draghi avvisa Bruxelles: “L’Ue non può posporre decisioni in tema di economia e sviluppo”

Draghi avvisa l'Europa
"Basta rinviare decisioni
su economi e sviluppo"

La ricetta per uscire dalla stagnazione

"Possibile" il 2% del Pil per la difesa

di Roberto Abela08 Novembre 2024
08 Novembre 2024

Mario Draghi | Foto ANSA

BUDAPEST – Suona la sveglia per l’Unione Europea dopo le parole di Mario Draghi al Consiglio informale europeo di Budapest. L’ex presidente della Bce ha lanciato un allarme al summit in programma nella capitale magiara il sette e l’otto novembre e che ha come focus principale la competitività europea: “Ci sono grandi cambiamenti in vista e credo che quello che l’Europa non può più fare è posporre decisioni pur di aspettare consenso. È arrivato solo uno sviluppo più basso, una crescita minore, oggi una stagnazione. Mi auguro che ritroveremo uno spirito unitario”, ha sottolineato l’ex premier. 

L’autore del rapporto sulla competitività dell’Unione dello scorso nove settembre 2024, arrivando al vertice ha commentato anche cosa significherà per l’Europa l’elezione di Donald Trump come 47esimo presidente americano: “Non c’è alcun dubbio che la presidenza Trump farà grande differenza nelle relazioni tra gli Stati Uniti e l’Europa. Non necessariamente tutto in senso negativo, ma dovremo prenderne atto”. In merito, l’economista ha poi osservato: “Sicuramente darà grande impulso al cosiddetto hightech, settore trainante della produttività. Ma dovremo agire per colmare la differenza già ampia tra gli Stati Uniti e l’Europa”, ha spiegato, ricordando che “gran parte delle indicazioni” del suo report sono incentrate su questo tema. “Trump proteggerà molto le industrie tradizionali, quelle dove noi esportiamo di più negli Stati Uniti. Dovremo negoziare con uno spirito unitario per proteggere anche i nostri produttori europei”.

Rispondendo ai cronisti, Draghi ha poi dichiarato che il debito comune “è necessario per alcuni progetti di interesse europeo un esempio sono le interconnessioni nel campo dell’energia. Quanto alla possibilità di aumentare la spesa per la Difesa per raggiungere gli obiettivi formalizzati al summit di Newport (Galles) nel 2014 dai paesi membri della NATO, l’ex presidente del consiglio ha detto che “è possibile spendere il 2% del Pil… rispettando il Patto di stabilità. Bisognerà prendere tutta una serie di decisioni… oggi bisogna decidere cosa fare perché questa è la nuova situazione”.

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