ROMA – Meno posti di lavoro e meno produzione. Nissan taglia 9mila unità di forza lavoro e riduce la sua capacità produttiva del 20%. Ad annunciarlo è lo stesso gruppo automobilistico giapponese, che oggi ha presentato il report del primo semestre fiscale del 2024.
Da questo resoconto emerge un quadro tutto al negativo, con un drastico ribasso delle previsioni su ricavi e utili operativi. La grave situazione in cui verte l’azienda ne ha determinato la decisione, come indicato in una nota della stessa: “Di fronte alla gravità della situazione, Nissan sta adottando misure urgenti per recuperare le sue prestazioni e creare un’azienda più reattiva e resiliente”.
Il forte calo delle vendite deriva dalla concorrenza sempre più pressante di Tesla e dei marchi cinesi di automobili elettriche, caratterizzate invece da una rapida crescita. Nel 2018 la Nissan era il più grande produttore mondiale di veicoli elettrici, con le vendite globali che superavano i 320.000 veicoli e con la Nissan Leaf al secondo posto tra le auto completamente elettriche scelte dagli acquirenti di tutto il mondo. Oggi tuttavia la condizione aziendale è molto diversa, con una crisi senza precedenti.
Oltre ai tagli previsti in tutto il mondo, la casa automobilistica ha annunciato che rivenderà a Mitsubishi Motors il 10,02% della sua quota, attualmente al 34%. Una situazione drastica, da cui però la dirigenza Nissan sembra intenzionata a uscire il prima possibile. Il ceo Makoto Uchida ha infatti dichiarato che “Nissan ristrutturerà la propria attività per diventare più snella e resistente” con una riorganizzazione che riguarderà l’intero management “per rispondere in modo rapido e flessibile ai cambiamenti del mercato”. Le misure urgenti previste fin da oggi e così anticipate mirano a rendere di nuovo la casa automobilistica competitiva sul mercato.