ROMA – Nuove accuse contro il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. La procura di Roma contesta al presidente della società partenopea il reato di falso in bilancio per la compravendita dalla Roma del difensore Kostas Manolas. L’accusa si aggiunge alle già note indagini sulle presunte plusvalenze per l’acquisto dell’attaccante Victor Osimhen nel 2020. Dopo circa 10 mesi quindi, dalla richiesta di rinvio a giudizio per le irregolarità nelle operazioni che portarono il nigeriano dalla squadra francese del Lille.
L’acquisto del difensore greco dalla Roma risale invece all’estate del 2019. Il giovane è stato prelevato per un corrispettivo fisso di 36 milioni di euro. A meno di 24 ore, con una trattativa slegata, ai giallorossi venne invece ceduto il centrocampista guineano Amadou Diawara, valutato per 21 milioni. Sarebbe questo lo scambio ora al vaglio dei pm capitolini, che nell’ipotesi accusatoria valutano un falso in bilancio da parte del patron del Napoli.
Il presidente della società partenopea affida la propria difesa ai legali Lorenzo Contrada e Fabio Fulgeri. Entrambi annunciano tempestivamente la volontà del proprio assistito a farsi ascoltare dagli inquirenti “per chiarire l’intera vicenda”.
Per De Laurentiis non ci sono dubbi sulla correttezza delle operazioni di compravendita da parte sia della società sia dei suoi amministratori “come sempre già avvenuto in passato”. All’annuncio da parte della Procura di Roma della conclusione delle indagini, gli avvocati difensori hanno già preannunciato la volontà di poter visionare gli atti dell’inchiesta, “in modo da poter replicare puntualmente alle osservazioni contenute e rappresentare, come sempre nella massima serenità e trasparenza, le ragioni del legittimo operato della Società”.