VALENCIA – Ieri è stato il giorno della rabbia quello della Spagna alluvionata, che ha sfogato la sua indignazione contro i reali e i rappresentati del governo in visita nelle zone colpite. Il re della Spagna Felipe VI insieme alla regina Letizia Ortiz, il primo ministro Pedro Sánchez e il presidente della comunità valenciana Carlos Mazón si sono recati a Paiporta, la città che ha registrato almeno 72 delle 217 vittime.
I capi di stato sono stati ricevuti nel comune spagnolo dagli insulti dei cittadini. “Assassini”, hanno gridato contro la delegazione, “vergognatevi”. Contro i reali hanno lanciato fango e altri oggetti. La regina, in lacrime, si è scusata con gli abitati nella cittadina, incontrando l’empatia di qualcuno: “Non è colpa sua”.
Mazón è stato esortato a dimettersi in quanto ritenuto responsabile del ritardo della dichiarazione dell’allerta meteo: “Sparisci, quanti morti hai fatto, dicci quanti sono e prendi anche tu una pala”. Le offese non hanno risparmiato neppure il premier, a cui è stato lanciato addosso un bastone (probabilmente da un militante di estrema destra), che lo ha colpito di striscio. Sánchez ha deciso così di non proseguire la visita nelle regioni alluvionate. La tappa a Chiva è saltata per tutti a causa delle contestazioni.
Tra le vittime ci sono anche due anziani britannici, secondo quanto dichiarato dal ministro dell’Interno spagnolo Fernando Grande Marlaska. Ma sui dispersi “è meglio non dare numeri”. Sarebbero circa 2 mila.
Una buona notizia arriva dal comune di Aldaia. Nel parcheggio del centro commerciale Bonaire definito dai sommozzatori militari della Ume “un cimitero”, in cui erano presenti 50 vetture, non è stata ritrovata nessuna vittima.