Vieri torna nel mondo del pallone. Sì, ma stavolta non giocherà nessuna partita. Dopo l’ultimo blitz della polizia a Coverciano, avvenuto durante il ritiro degli Azzurri, che ha visto la consegna dell’avviso di garanzia a Domenico Criscito – difensore dello Zenit Sanpietroburgo e della Nazionale italiana – anche Bobo Vieri è stato iscritto nel registro degli indagati per lo scandalo “calcioscommesse”. Dunque, una serie di nomi illustri animano l’ennesimo scandalo sportivo.
La Serie A tra arresti e avvisi di garanzia. In totale le persone arrestate sono ben 14, fra i quali otto calciatori. Alcuni della Serie B, altri invece militano in squadre della massima serie. Tra questi ultimi spiccano volti noti come quello di Mauri della Lazio, Milanetto ex Genoa e Bertani della Sampdoria. Non solo calciatori, oltre a loro, infatti, sono finiti in manette i cinque cittadini ungheresi – conosciuti ormai come gli zingari – facenti parte dell’organizzazione transnazionale – capeggiata dal singaporiano Tan Seet Eng – rea di aver manipolato numerose partite della Serie B, e alcune della A. Ma non finisce qui. Come emerso dai giornali nei giorni scorsi, oltre Criscito e Vieri, anche Sculli, Bonucci e Conte sono nell’elenco degli indagati. Per Conte è necessario specificare che le accuse che gli sono rivolte non riguardano il suo trascorso alla Juventus. Bensì fanno riferimento al periodo in cui Conte allenava il Siena – che allora si trovava in B – e in particolare per la presunta combine della trasferta con il Novara giocata il 30 aprile 2011.
La carcerazione preventiva alimenta la gogna mediatica. Ora, si è aperto il dibattito se sia giusto o meno l’uso, reputato da alcuni eccessivo, della carcerazione preventiva che, secondo alcuni, alimenta il fenomeno della cosiddetta gogna mediatica. Per l’ex giocatore della nazionale Gianni Rivera «bisogna andare piano con le accuse, come nel caso di Criscito, perché anche se il giocatore risulterà innocente rischia comunque di vedere la sua carriera segnata per sempre». Sull’onda della polemica, anche la politica sembra prendere le difese dei calciatori – o forse dello sport? – come il deputato Pdl, Luca d’Alessandro, secondo il quale «non è più accettabile l’abuso della carcerazione preventiva e della gogna mediatica» e che, continua sempre il pidiellino, «è alimentato da settori della magistratura che preferiscono battere la facile via della condanna anticipata piuttosto che quella ottenuta con un processo lungo e difficile».
Paolo Costanzi