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HomeEsteri Parlamento Ue, scontro Orbán-von der Leyen su migranti e guerra. Eurodeputati in protesta

Orbán parla all'Eurocamera
di Ucraina e migranti
forti proteste di S&d e Verdi

Slogan e cori contro il leader ungherese

E anche von der Leyen lo attacca

di Antonino Casadonte09 Ottobre 2024
09 Ottobre 2024

Il premier ungherese, Viktor Orban, davanti alla Plenaria dell'Eurocamera - Foto Ansa

STRASBURGO – Un Viktor Orbán a tutto tondo in quel di Strasburgo. Tra la conferenza stampa di ieri e la Plenaria del Parlamento europeo di oggi, mercoledì 9 ottobre, il premier ungherese ha toccato tantissimi temi chiave. E non sono mancate le critiche e le proteste nei suoi confronti.

Il discorso di Orbán

Il leader di Budapest per il suo discorso ha scelto di cominciare, a sorpresa, tracciando una linea di continuità con quanto detto dall’ex premier e governatore della Bce, Mario Draghi: “L’Ue è in forte e lenta agonia, siamo qui per dire che deve cambiare”, ha sottolineato Orbán, analizzando nello specifico i temi quali la transizione verde, i migranti e l’Ucraina: “Il Green Deal mette a rischio produzione e posti di lavoro, mentre l’unica soluzione all’immigrazione è creare hotspot al di fuori dell’Ue. Per quanto riguarda l’Ucraina – ha avvertito – stiamo perdendo, ammettetelo, serve una nuova strategia fondata sulla diplomazia e la comunicazione. Infine, l’Ue è ipocrita con le sanzioni alla Russia, perché allo stesso tempo finanzia Mosca”, ha tuonato.

Le proteste

A livello di proteste e critiche nei confronti di Orbán, oggi è stata una giornata forse ancora più infuocata di ieri. A cominciare dal sostegno del presidente del Ppe, Manfred Weber, per Peter Magyar, oppositore di Orbán e “vera voce dell’Ungheria”, per passare ai nuovi attacchi di Socialisti, Verdi e Sinistra, che prima dell’intervento del premier ungherese hanno esposto dei cartelli con scritto “Democrats against autocrats”, ovvero democrazia contro autocrazia. E ancora, i Liberali hanno chiesto di sospendere il diritto di voto ungherese, sempre i Socialisti lo hanno accusato di voler “demolire la democrazia”, i Verdi di “rubare la democrazia all’Ue, così come il denaro”. Insomma, un Orbán apparso come un marinaio che tenta di navigare in mezzo alla tempesta. Dopo il suo discorso, la Sinistra ha anche intonato la canzone “Bella Ciao”.

Le accuse di Ursula von der Leyen

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è intervenuta per rispondere alle parole di Orbán: “In Europa c’è chi incolpa Kiev per la guerra – e ancora – Budapest apre le porte a Russia e Cina, rilascia i trafficanti, va in direzione contraria rispetto al mercato dell’Ue”. Insomma, chi più ne ha, più ne metta. Dichiarazioni che hanno fatto infuriare i Patrioti, gruppo di cui Orbán fa parte, che parlano di “intervento indegno” da parte di von der Leyen.

Cosa è successo ieri

Le accuse nei confronti del leader ungherese erano cominciate già ieri, partendo da più fronti. In primis da Weber, che l’aveva definito “isolato in Europa, perché non svolge il suo compito”. Ancora più duri erano stati gli esponenti di S&D, secondo cui è “una minaccia per l’Ue, che ha reso il suo Paese più corrotto e che lavora per gli interessi di russi e cinesi”, e Ilaria Salis, europarlamentare eletta con i Verdi e detenuta a Budapest per oltre un anno, che aveva parlato di Ungheria come di “uno stato etnico e totalitario”. Infine, il colpo di scena, con un manifestante del partito di opposizione ungherese che aveva tentato di aggredirlo, lanciandogli addosso banconote e urlandogli contro “disgraziato”, prima dell’intervento della sicurezza.

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