HomeCultura Napoli, tunnel sotterranei per trafugare i tesori della Villa di Poppea

Tunnel sotterranei
per trafugare i tesori
della Villa di Poppea

Scoperti tre cuniculi abusivi

Denunciato un falegname torrese

di Rosario Federico08 Ottobre 2024
08 Ottobre 2024

NAPOLI – Uno scavo clandestino a pochi metri dalla Villa di Poppea, nel celebre sito archeologico di Oplontis, a Torre Annunziata, in provincia di Napoli. Sono stati scoperti dai carabinieri tre tunnel sotterranei, parzialmente franati ma utilizzabili, tutti convergenti verso l’atrio del sito archeologico oplontino “Villa di Poppea”, contenente al suo interno molte opere d’arte tra cui decorazioni e affreschi. Lo scavo, che partiva da una cantina del corso Garibaldi del comune oplontino potrebbe essere stato creato per rubare i reperti archeologici, di inestimabile valore, per poi rivenderli sul mercato nero. I militari dell’Arma hanno denunciato un falegname di 53 anni incensurato e proprietario dei locali, per il reato di opere illecite, articolo 169 del codice dei beni culturali.   

Sono stati sequestrati diversi arnesi utilizzati nello scavo dai malviventi, areatori, materiali di puntellamento e contenitori con lapilli provenienti dagli scavi. L’operazione, avvenuta questa mattina martedì 8 ottobre, in una cantina del corso Garibaldi  è stata eseguita dai militari dell’Arma del nucleo investigativo del gruppo di Torre Annunziata e della sezione di polizia giudiziaria della procura della repubblica specializzata nel contrasto dei reati contro il patrimonio culturale.                 

Gli scavi illegali scoperti nel vesuviano, in provincia di Napoli, sono distanti circa 50 metri dalla villa di Poppea, una domus attribuita a Poppea Sabina, la seconda moglie dell’imperatore Nerone. Il locale si trova a sud dell’atrio e del giardino dove furono trovate molte opere d’arte tra cui diverse sculture in marmo e la parte occidentale della villa ancora non scavata dove potrebbe essere collocato l’ingresso antico principale dell’immobile. La villa è stata scavata per la prima volta nel 1700 ma è stata recuperata solo a partire dal 1968. Dal 1997 invece l’area archeologica del comune di Torre Annunziata, insieme a quella di Pompei e di Ercolano è stata inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

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