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HomeEconomia Manovra, Bankitalia: il Pil scende allo 0,8%. Allarme sulla tenuta delle pensioni

Manovra, Bankitalia: Pil 0,8%
Rendere strutturali gli sgravi
mette a rischio le pensioni

Peggiorano i giudizi delle imprese

Attese meno positive in tutti i comparti

di Raffaele Rossi08 Ottobre 2024
08 Ottobre 2024
Banca d'Italia, Palazzo Koch

Banca d'Italia, Palazzo Koch - Di Mister No, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=60391086

ROMA – Lontano l’obiettivo di crescita fissato dal governo all’1%. Per Bankitalia il Pil del 2024 si fermerà allo 0,8%. La doccia gelata sulle stime arriva durante le audizioni sul piano strutturale di bilancio in Parlamento. A pesare sulla composizione della Manovra non è solo il raffreddamento dell’economia mondiale ma anche l’esaurimento della spinta post Covid. Ma Palazzo Koch lancia l’avvertimento anche sul tema pensioni.

Manovra: allarme sulla sostenibilità delle pensioni

“Assume rilevanza l’intenzione di rendere strutturali gli sgravi contributivi sul lavoro”, spiega Bankitalia, perché “verrebbe meno a livello aggregato l’equilibrio tra entrate contributive e uscite per prestazioni che, nel medio periodo, caratterizza il nostro sistema previdenziale e ne rappresenta un punto di forza”. Anche la Corte dei Conti ritiene “fondamentale” ridare certezza e stabilità al quadro normativo, dopo gli interventi temporanei degli ultimi cinque anni. La raccomandazione del presidente di coordinamento delle Sezioni Riunite, Enrico Flaccadoro, è un “approccio che consideri la sostenibilità di lungo termine del sistema tanto sotto il profilo finanziario quanto dal punto di vista sociale”.

Resta però da affrontare il tema di come garantire una maggiore flessibilità in uscita preservando le caratteristiche proprie del sistema contributivo. Per il Cnel è urgente di una riforma mentre l’Istat lancia l’allarme sulla crescita dell’età pensionabile: “si passerebbe a 67 anni e 3 mesi dal 2027, a 67 anni e 6 mesi dal 2029 e a 67 anni e 9 mesi a decorrere dal 2031, per arrivare a 69 e 6 mesi dal 2051”.

Peggiorano i giudizi delle imprese

Restano prudenti i giudizi delle imprese sulla situazione economica generale nel terzo trimestre con prospettive deboli. Secondo Bankitalia le valutazioni sull’andamento della domanda corrente, sia interna sia estera, sono nel complesso peggiorate.

Tuttavia il percorso del Piano strutturale di bilancio non è esente da rischi. E, come spiegano i giudici contabili al Parlamento, non si potrà fare a meno di pensare alla sanità: indispensabile investire “per superare le carenze di personale”. Inoltre c’è bisogno di certezza e stabilità nel settore della previdenza per garantire una maggiore flessibilità dei requisiti in uscita dal lavoro.

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