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Rischio infiltrazioni anarchiche per manifestazione No Tav del 19, il questore di Roma non nasconde la sua preoccupazione

di alessio.perigli11 Ottobre 2013
11 Ottobre 2013

NO TAV: POLIZIA SGOMBERA BLOCCO SULLA A32Il rischio è che un vecchio copione sia rimesso in scena. I promotori assicurano che “isoleranno i violenti” e l’iniziativa si trasforma in un teatro di guerra. La manifestazione organizzata dai No Tav , il 19 ottobre a Roma, è un banco di prova importante per il sindaco Marino chiamato a dimostrare che la Capitale è una città sicura, in cui si svolgono solo manifestazioni pacifiche.
Timori per infiltrazioni anarchiche. “Non lo escludo. Prendiamo in esame tutti gli scenari prevedibili. Il rischio esiste, la preoccupazione è che ci saranno infiltrati come avvenne il 14 ottobre. Speriamo saranno isolati dai promotori”. Le parole del prefetto  Giuseppe Pecoraro non sono rassicuranti. Si temono infiltrazioni anarchiche, come è avvenuto nella manifestazione contro la crisi del 14 ottobre scorso, dove dei vandali hanno preso il sopravvento e le tante persone pacifiche che hanno espresso il loro dissenso sull’attuale scenario economico sono passate in secondo piano. Gli agenti mobilitati saranno circa 4mila. Molti di loro saranno impegnati anche la sera del 18, quando si fronteggeranno allo stadio Olimpico Roma e Napoli, il big match tra la capolista e la seconda in classifica del campionato di serie A. Prevista la presenta di 3.500 partenopei. Le relazioni tra le due tifoserie non sono affatto pacifiche e si pone una questione di ordine pubblico rilevante. Una partita che non poteva essere spostata in data da destinarsi. Le numerose radio romane insieme alla società giallorossa hanno fatto pressione sul sindaco per disputare un match così importante. Molti i tifosi che ritenevano assurdo che una città come Roma non potesse contenere una manifestazione sportiva e una politica in contemporanea. Ha vinto il compromesso. La partita, che si doveva giocare sabato, si svolgerà il giorno prima.
La posizione dei No Tav. “La manifestazione del 19 ottobre giungerà al culmine di una settimana di mobilitazioni , dentro e fuori il paese. La volontà è quella di rovesciare il ricatto della precarietà e dell’austerity in processo di riappropriazione collettiva. Per rilanciare un movimento che affermi l’unica grande opera che ci interessa: casa, reddito e dignità per tutti!”. Questa la retorica degli organizzatori, un linguaggio utilizzato spesso dalle frange estremiste, che pone non poche preoccupazioni ai tutori dell’ordine pubblico. Senza considerare gli hashtag su twitter che alimentano il clima bellicoso della rete: battaglia, assedio, sollevazione generale, vocaboli che parlano da soli. Incrociamo le dita.

 

Alessio Perigli

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