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HomeCronaca Corteo pro Pal a Roma, gli organizzatori non arretrano dopo lo stop di Tar e Questura

Corte pro Palestina a Roma
Gli organizzatori no cedono
dopo lo stop di Tar e Questura

"Sabato saremo oltre 30 mila"

Viminale: "Pronto sistema di sicurezza"

di Maria Sole Betti03 Ottobre 2024
03 Ottobre 2024

Attivisti pro Palestina protestano tra gli stand di Terra Madre Salone del Gusto. Torino 29 settembre 2024 ANSA/TINO ROMANO

ROMA – A quasi un anno dalla strage di Hamas contro i cittadini israeliani, aumenta la tensione per la manifestazione pro Palestina organizzata per sabato 5 ottobre a Roma. Dopo il divieto della Questura e la decisione da parte dei manifestanti di ricorrere al Tar, anche il tribunale amministrativo del Lazio ha confermato il diniego per il corteo nazionale. Una decisione lampo che non ha però fatto arretrare i sostenitori pro Pal dallo scendere in piazza, visto che la manifestazione non verrà annullata. “Scenderemo comunque in piazza, saremo oltre 30mila”, hanno fatto sapere gli organizzatori. Assente invece, la Comunità palestinese che a seguito del no del neo questore di Roma Roberto Massucci ha deciso di rinviare il corteo a sabato 12 ottobre.

L’allarme infiltrati

L’allerta sicurezza nella Capitale è al massimo e con essa l’attenzione per intercettare eventuali infiltrati violenti tra i gruppi che hanno aderito alla manifestazione tra cui i partiti Possibile, Rifondazione comunista, Potere al popolo, le associazioni studentesche come Link e Osa, i sindacati di base Usb e Si Cobas e i gruppi ambientalisti come Ultima generazione. Realtà che con ogni probabilità confluiranno sabato nell’area di piazzale Ostiense nonostante il divieto della Questura comunicato nei giorni scorsi. Controlli ai caselli autostradali e nelle stazioni per intercettare eventuali arrivi di manifestanti da fuori Roma e un dispositivo di sicurezza sempre più stringente con servizi a cerchi concentrici che partiranno dal luogo in cui gli attivisti si sono dati appuntamento, Piramide. Sotto la lente in queste ore anche i social, in particolare quelli riferibili ad ambienti anarchici e universitari. Le misure di sicurezza per la giornata di sabato verranno messe a punto domani in un tavolo tecnico in Questura, presieduto dal neo questore Roberto Massucci.

Il divieto della Questura

Dopo il primo no, mercoledì mattina ha parlato il nuovo questore di Roma, Roberto Massucci, ribadendo la propria linea con fermezza. “Esiste un divieto e va fatto rispettare”, ha detto tagliando corto. Sottolineando però che è già in corso “un’interlocuzione” e un “dialogo” con i promotori dell’iniziativa di sabato per vedere di “trovare tempi diversi e una cornice di legalità” alla manifestazione.

Parole che arrivano dopo quelle del sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, che nei giorni scorsi ha ribadito quanto il sistema di sicurezza italiano sia ponto ad eventuali rischi per la sicurezza interna per le manifestazioni attese nei prossimi giorni legate alla crisi in Medio Oriente. “Tutto ciò che è aggravamento delle crisi non può che tradursi in un innalzamento del livello di rischio nei singoli stati: il nostro sistema di sicurezza soprattutto dopo il G8 di Genova ha affinato molto i meccanismi di gestione dell’ordine pubblico. Ora siamo uno dei migliori del mondo”, ha affermato Mantovano.

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