MILANO – Da una parte c’è Marco Ferdico, il capo ultrà interista legato ad Antonio Bellocco, erede dell’omonima cosca ‘ndranghetista, ucciso il 4 settembre da Andrea Beretta, ai vertici degli estremisti nerazzurri. Dall’altra il capo ultrà milanista Luca Lucci, già condannato per droga, volto noto dopo la foto pubblicata nel 2018 con l’allora vicepremier Matteo Salvini per i 50 anni della Curva Sud.
Al centro, un “patto di non belligeranza fra le due tifoserie organizzate”, come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito delle indagini della procura di Milano che questa mattina, 30 settembre, hanno portato al maxi blitz della Polizia e della Guardia di Finanza, con oltre oltre 19 misure cautelari – tra cui l’arresto di Ferdico e Bellocco – e a più di 50 perquisizioni destinate ai membri delle curve ultras di Milan e Inter. Su di loro pende l’accusa di associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso, con infiltrazioni della ‘ndrangheta nei traffici, oltre a estorsioni e pestaggi.
Dal bagarinaggio alle estorsioni, l’associazione a delinquere tra gli spalti
Gli apicali esponenti delle curve avevano creato un’alleanza volta a trarre profitto da estorsioni e richieste di pizzo nei confronti degli ambulanti che vendono panini e cibo fuori dallo stadio Meazza di Milano, oltre ad una serie di pestaggi e cosiddetti “reati da stadio”. Gli indagati, inoltre, “contribuivano al pagamento delle spese legali per i componenti della Curva Nord indagati per fatti violenti commessi in occasione delle partite o sottoposti a Daspo”. Ciò significa che i fatti criminosi venivano commessi anche per favorire il clan dei Bellocco, ai fini del mantenimento in carcere dei detenuti.
Dalle indagini è inoltre emerso un sistema di “bagarinaggio” sui biglietti, con cui i capi della curva nord interista “hanno calcolato di trarre ingenti profitti illeciti”.
La posizione delle società
La procura di Milano ha avviato un “procedimento di prevenzione” nei confronti delle società di Inter e Milan, al momento non indagate ma che dovranno dimostrare di non avere rapporti con il mondo ultrà, soprattutto per quanto riguarda la vendita dei biglietti delle partite.
Nell’ordinanza si legge come per l’ultima finale di Champions dello scorso anno Ferdico avesse pianificato di vendere oltre 1500 biglietti, ma la società interista ne aveva messi a disposizione “un quantitativo più esiguo di titoli d’ingresso, corrispondente a 800 biglietti”. Da qui le pressioni sull’allenatore Simone Inzaghi “di intervenire con la Società, o meglio direttamente con Marotta”, presidente nerazzurro, “al fine di ottenere ulteriori 200 biglietti”. Ferdico avrebbe ottenuto la promessa dell’allenatore neroazzurro di “intercedere con i vertici societari”.
Agli atti risulta anche un incontro tra il calciatore Milan Skriniar, ora al Paris Saint-Germain, con Ferdico e Mauro Nepi, altro ultrà interista finito in carcere. Un appuntamento per parlare di vicende di calciomercato e acquisire informazioni “di specifica competenza della Società calcistica”. In quei giorni, risulta sempre dagli atti, anche un vocale “concordato” con Ferdico e inoltrato da Nepi a Inzaghi, nel quale l’ultrà diceva: “Mister noi avremmo bisogno di parlarti di persona quando hai tempo”.
Pochi dubbi, quindi, per il gip di Milano Domenico Santoro: “la Società interista si trova in una situazione di sudditanza nei confronti degli esponenti della Curva Nord, finendo, di fatto, per agevolarli seppur obtorto collo”.
I rapporti con il cantante Fedez
Tra i destinatari delle misure cautelari c’è anche Christian Rosiello, il bodyguard di Fedez rimasto coinvolto nel presunto pestaggio ai danni del personal trainer Cristiano Iovino. L’episodio, scrive ancora il gip Santoro, dimostra come una frangia degli ultras del Milan si sia trasformata “in una sorta di gruppo violento dedito a spedizioni punitive, anche su richiesta”.
Non solo. Il rapper, non indagato, aveva rapporti diretti con il capo ultrà milanista. Come emerso da un’intercettazione risalente al 26 ottobre 2023, Fedez aveva chiesto a Lucci di favorire la vendita allo Stadio di una bevanda sponsorizzata dal cantante. “Ma se io vi appalto a voi la distribuzione di … (nome della bevanda)? All’interno dello stadio…e vi prendete una percentuale…eh capito?”, diceva Fedez, e Lucci rispondeva: “se vuoi mi muovo anche con l’Inter, perché lui fa anche quelli dell’Inter…quindi…io se vuoi, te le faccio mettere in entrambe le partite …va bene…per dentro lo stadio…per dentro lo stadio, non c’è problema!”.
Indagato un consigliere regionale lombardo
Tra i nomi comparsi nell’inchiesta della Procura di Milano c’è anche quello di Manfredi Palmeri,consigliere regionale lombardo eletto con la lista di Letizia Moratti e consigliere comunale a Milano in una lista di centrodestra. Su di lui pende l’accusa di corruzione tra privati volta a “garantirsi l’aggiudicazione dell’appalto” per i parcheggi dello stadio di San Siro”.