BEIRUT – Il conflitto su due fronti è realtà. In Medio Oriente, lo scenario di guerra si sposta al centro di Beirut. Nella notte l’aeronautica israeliana ha bombardato il centro della capitale libanese. Il bilancio è di quattro morti tra cui tre leader di spicco del Fronte di Liberazione della Palestina. L’attacco mirato ha segnato la prima operazione militare di Israele nel centro della capitale – fino ad ora si era limitata ai quartieri meridionali –. Dall’altra parte del fronte arriva la risposta del primo ministro libanese Najib Mikati: “Il governo è pronto a schierare l’esercito nel sud del Paese” anche se, al tempo stesso, Mikati ha ribadito l’ impegno per un cessate il fuoco immediato.
Un raid che rappresenta un chiaro messaggio da parte del governo israeliano alle fazioni antagoniste. Immediata la risposta di Naim Qassem, numero due di Hezbollah che, in un discorso alla televisione nazionale ha affermato che “se Israele dovesse invadere il Libano siamo pronti ad affrontarlo sul terreno”. Stando a quanto riportato dai media e confermato dall’esercito israeliano, durante il raid dell’Iaf su Beirut è stato ucciso anche Fateh Sherif Abu el-Amin, leader dell’organizzazione palestinese in Libano. Anche il Cremlino condanna l’attacco in Libano. Il portavoce Dmitry Peskov ha sottolineato come questi bombardamenti su aree residenziali rischiano di “provocare una catastrofe umanitaria simile a quella in corso a Gaza”.
Intanto il numero due di Hezbollah, Naim Qassem, in un discorso televisivo ha detto “siamo pronti ad affrontare Israele sul terreno”. “Israele non riuscirà a raggiungere i suoi obiettivi”, ha aggiunto.
Azioni militari contro gli Houti in Yemen
Echi di bombe risuonano anche sul fronte yemenita. Parallelamente alla crisi in Libano, la situazione in Yemen continua a precipitare. Israele, in coordinamento con la coalizione saudita ha lanciato nella notte un raid aereo contro le postazioni ribelli Houti. Attacco avvenuto a 1.800 chilometri da Israele sulle aree di Ras Issa e Hodeidah. Il bilancio riportato dal ministero della Salute dello Yemen è di quattro morti e 29 feriti. L’intervento armato israeliano nel conflitto yemenita evidenzia l’evoluaizone di un nuovo fronte di guerra con l’obiettivo di limitare l’influenza iraniana nella regione.
I ministri degli Esteri dell’Ue si riuniscono
Il campo di battaglia ormai diviso su due fronti lascia spazio a prove di diplomazia. Di fronte all’aggravarsi della crisi mediorientale, i ministri degli Esteri dell’Ue hanno indetto una riunione pomeridiana per discutere della situazione. L’obiettivo principale è quello di trovare una via diplomatica per tentare di fermare l’escalation di violenze promuovendo una soluzione pacifica che coinvolga tutte le parti in causa. La paura che aleggia nella comunità internazionale è il rischio che l’attuale crisi possa degenerare in un conflitto su vasta scala che coinvolga l’intero scenario mediorientale.
Gli Usa avvertono Israele: possibile attacco iraniano
“L’Iran starebbe pianificando un attacco contro Israele” a seguito dell’uccisione del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah. A confermarlo è la CNN. L’Amministrazione Biden sta collaborando con Israele nella preparazione di difese congiunte. Questa non è la prima volta che accade ciò. Come sottolinea la CNN, gli Stati Uniti hanno guidato una difesa multinazionale di Israele a metà aprile, quando l’Iran lanciò oltre 300 droni e missili contro Israele.
Nonostante le tensioni internazionali però il presidente degli Stati Uniti Joe Biden crede ancora nella possibilità della diplomazia anche se, come sottolinea il portavoce della sicurezza nazionale Usa, John Kirby, “il rischio di un conflitto su vasta scala resta alto”.