Arrestato questa mattina il presunto scafista del barcone di Lampedusa. Si tratta di un tunisino, Ben Salem Khaled, di 35 anni. L’operazione è stata portata a termine questa mattina dagli agenti di polizia e carabinieri nel centro di accoglienza di Lampedusa, dove l’uomo si nascondeva insieme agli altri superstiti. Secondo i testimoni, un gruppo di eritrei sopravvissuti alla traversata, Khaled sarebbe il “capitano” del barcone; è stato grazie alle loro indicazioni che gli inquirenti sono riusciti a rintracciarlo. Continuano le ricerche del complice, anch’egli di nazionalità tunisina; secondo i testimoni, i due uomini dormivano in una cuccetta riservata mentre tutti gli altri erano ammassati sul ponte e nel resto del barcone. La Procura di Agrigento ha disposto il fermo e ora lo scafista dovrà rispondere delle accuse di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Continuano le ricerche. Intanto continuano le ricerche dei dispersi mentre questa mattina sono stati recuperati altri quattro corpi e ormai i morti sono più di 230. Il ministro per l’integrazione, Cecile Kyenge, ha assicurato che verrà modificata la legge Bossi-Fini: «metteremo sul tavolo di lavoro strumenti per rivedere le norme sull’immigrazione e il reato di clandestinità – e ha poi aggiunto – questo dramma non deve essere affrontato da soli ma insieme all’Europa».
A rafforzare le parole del ministro arrivano le dichiarazioni del Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, per cui l’Europa ha lasciato troppo tempo l’Italia ad affrontare da sola l’emergenza migranti. Anche gli altri paesi europei devono fare la propria parte e ora anche la Germania deve accogliere più profughi (dopo che lo scorso maggio la Merkel aveva rispedito in Italia alcuni migranti arrivati da Libia e Tunisia).
Intanto, domani sull’isola sono attesi il Premier, Enrico Letta, e il Presidente della Commissione europea, Barroso.
Domenico Cavazzino
