NUORO – Sono cinque le vittime della strage consumatasi mercoledì 25 settembre a Nuoro, in Sardegna, dove un operaio forestale di 52 anni ha aperto il fuoco contro la sua famiglia e ha ucciso la moglie, la figlia – morte sul colpo – e poi ha rivolto l’arma contro i due figli piccoli di 10 e 14 anni. Ha colpito anche l’inquilino del terzo piano, che ha incrociato mentre usciva di casa nel pianerottolo. Il pensionato è stato colpito alla testa. Poi l’uomo si è recato nell’abitazione della madre e qui le ha sparato. Alla fine si è tolto la vita con una semiautomatica calibro 7.65. Il figlio più piccolo e il vicino di casa sono morti ieri in ospedale. L’unico a salvarsi è stato il figlio di 14 anni dell’operaio e la madre che resta ricoverata in condizioni gravi. Disposta l’autopsia sui corpi delle cinque vittime sabato mattina all’ospedale Brotzu di Cagliari.
Nel frattempo proseguono le indagini per cercare di capire il perché di questa strage. Secondo alcune fonti, l’operaio e la moglie si stavano separando e ieri mattina avrebbero avuto una discussione. “Mamma e papà avevano litigato” avrebbe detto agli inquirenti l’unico figlio sopravvissuto. Mentre secondo i vicini di casa sembravano una “coppia affiatata”. Oggi saranno effettuati altri rilievi di Polizia e Carabinieri nelle due case teatro della strage. Controllati anche cellulari e computer delle vittime. Ieri invece sono state ascoltate otto persone tra parenti e amici, informate sui fatti, per capire se ci fossero contrasti e dissapori in famiglia.
Il massacro ha sconvolto la città sarda: venerdì pomeriggio è prevista una fiaccolata dei cittadini del comune di Nuoro. Graziella Monni, preside della scuola elementare di Monte Gurtei è intervenuta ai microfoni dell’Ansa in ricordo del piccolo di dieci anni che frequentava l’istituto: “Non c’è mai stato nessun sentore di qualcosa che non andava nel bambino o nella sua famiglia, siamo sgomenti con il cuore a pezzi”, ha detto la dirigente scolastica.
