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HomeEconomia Manovra, il nodo extraprofitti agita la maggioranza. Istat rivede al ribasso la crescita

Manovra, il nodo extraprofitti
agita la maggioranza
Fi: "No a tassa imposta"

Istat migliora il deficit 2023 al 7,2%

e taglia il debito al 134,6%

di Silvia Longo23 Settembre 2024
23 Settembre 2024

Un ragazzo davanti a una agenzia interinale. | Foto Ansa

ROMA – L’Istat rivede al ribasso il tasso di crescita del Pil nel 2023, a +0,7%, 0,2 punti percentuali in meno rispetto alla stima del marzo scorso. Lo ha reso noto l’Istat che, come avviene di solito, una volta ogni cinque anni, ha rivisto i conti nazionali. Una buona notizia per il governo Meloni alle prese con i calcoli per la manovra di bilancio 2025.

I dati Istat

In particolare il deficit 2023 è stato pari al 7,2% del Pil ed è migliorato rispetto alla stima di precedente – era al 7,4%. In più migliorano le stime sul debito pubblico. Il rapporto con il Pil, sempre nel 2023, si è attestato al 134,6% mentre nell’ultimo Def- Documento di economia e finanza-  era pari al 137,3%. In base a questi dati ci potrà essere maggiore spazio per finanziare le misure della manovra economica che dovrebbe aggirarsi tra i 20 e i 25 miliardi di euro.

Il nodo extraprofitti

Nel frattempo la maggioranza deve trovare la quadra sugli extraprofitti. Il dibattito ruota attorno all’eventuale prelievo “solidale”, una tantum, da calcolare sui profitti degli ultimi 12-24 mesi di banche, assicurazioni e aziende del settore energetico. Profitti che sono stati molto alti a causa della crisi per il Covid, prima, della guerra russo-ucraina e della crisi energetica, dopo.

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti starebbe mettendo a punto il “contributo solidale”. Si tratterebbe di un ritorno, sotto altre forme, dell’imposta approvata nel 2023 e poi modificata dopo le pressioni di Forza Italia. Ed è proprio il partito del segretario e ministro degli Esteri  Antonio Tajani ad esporre la sua contrarietà a qualsiasi “tassa imposta dall’alto”. Come ha spiegato Tajani: “Si danneggerebbero le banche di prossimità e si creerebbe incertezza sui mercati a danno dell’Italia”. Aggiunge, però che “si può aprire un tavolo di confronto con le banche per trovare la soluzione migliore per aiutare i conti pubblici del nostro Paese”.

Messa da parte la questione “extraprofitti”, intanto, dopo l’invio del Piano Strutturale di Bilancio , il lavoro sulla manovra – da presentare in Parlamento entro il 15 ottobre – entrerà nel vivo.

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