RAVENNA – Il risveglio nel fango, ancora una volta dopo l’alluvione del maggio 2023. Danni e polemiche sconvolgono l’Emilia-Romagna preda del maltempo. Da Traversara di Bagnacavallo, dove proseguono le ricerche dei dispersi – anche se “non risultano denunce”, dice il sindaco Matteo Giacomoni – a Lugo dove l’ospedale è stato evacuato.
“La priorità è mettere in sicurezza le persone”, spiega la prima cittadina Elena Zannoni. Mille gli interventi dei Vigili del fuoco, altrettanti gli sfollati, la maggior parte nel territorio romagnolo. Sul piano istituzionale, il conto del disastro apre lo scontro politico per l’impiego dei fondi per contrastare il dissesto idrogeologico. In un ping pong di accuse reciproche, il governo Meloni e la Regione a guida Pd diventano protagonisti.
Polemica tra il ministro Musumeci e la leader dem Schlein sui fondi spesi per la Regione
“In questo decennio – ha detto il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci – l’Emilia-Romagna ha ricevuto 594 milioni per la lotta al dissesto idrogeologico. Se la Regione potesse fare lo sforzo di farci sapere quanta di questa risorsa è stata spesa, potremmo programmare ulteriori interventi”. Dura la reazione delle opposizioni, capitanate dalla leader dem Elly Schlein: “Mentre gli amministratori hanno passato la notte a gestire l’emergenza e organizzare i soccorsi – dice – la destra di governo si è messa a fare sciacallaggio politico per fini elettorali. Giorgia Meloni aveva fatto un’inutile passerella con gli stivali nel fango per promettere il 100% di ristori a famiglie e imprese che non sono mai arrivati. Non hanno messo risorse adeguate: prima ancora che ridicolo è indecente”. Intanto, il ministro si dice pronto a portare in Consiglio dei minsitri lo stato d’emergenza: “Se arriva la richiesta da parte della Regione portiamo al consiglio dei ministri la proposta dello stato di emergenza nazionale. Nel disegno di legge sulla ricostruzione “abbiamo messo la necessità – non abbiamo ancora parlato di obbligo ma ci avvieremo verso questa conclusione – anche per le famiglie e i cittadini di sottoscrivere una polizza assicurativa contro i rischi naturali”, conclude.
In sostanza, il governo accusa la Regione di non aver speso tutto il denaro a disposizione. Critiche respinte anche dal sindaco di Ravenna Michele De Pascale, candidato del centrosinistra alle Regionali di novembre, che chiama in causa i cosiddetti piani speciali da 4,5 miliardi di euro che attendono la firma del commissario Francesco Paolo Figliuolo, scelto dal governo per la gestione dell’emergenza del 2023. “Non c’è un commissario del governo in Emilia? Non era la Meloni ad aver deciso che Figliuolo era più adatto di Bonaccini?”, si chiede anche il leader di Azione Carlo Calenda.
Anbi: “In Italia 1899 eventi estremi dall’inizio dell’anno”
Nel frattempo, inizia la conta dei danni, con l’ansia di dover affrontare, in futuro, sempre gli stessi problemi. Perché dall’inizio dell’anno al 15 settembre 2024, sull’Italia si sono già registrati 1899 eventi estremi, il 91% sulle regioni del Centro Nord. Lo rende noto l’Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche. Insomma, il pericolo resta dietro l’angolo.