ROMA – Scade il conto alla rovescia per l’ex Ilva, che oggi conoscerà il suo futuro. Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, aprirà le buste con le manifestazioni d’interesse per l’acquisto degli asset di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria. Si chiuderà così la prima tappa della procedura di gara lanciata a fine luglio. Alla vigilia dell’apertura delle buste, Urso ha ipotizzato che “saranno tanti gli investitori internazionali e nazionali a manifestare il loro interesse”.
È corposa infatti la lista dei potenziali investitori. Ai nastri di partenza gli ucraini di Metinvest dell’oligarca Rinat Akhmetov, gli indiani di Vulcan Green Steel e i loro connazionali di Steel Mont e il gruppo canadese di Stelco, da poco acquisiti dagli americani di Cleveland – Cliffs. Nel caso in cui le proposte per l’intero gruppo non saranno ritenute idonee, potrebbero essere rilevare le singole società dell’ex Ilva. Tra le altre possibili interessate all’acquisizione dei singoli asset del polo siderurgico, le italiane Marcegaglia, che punta agli impianti del nord di Novi Ligure e Cornigliano, e il gruppo cremonese Arvedi. Sideralba, così come Eusider, gruppo di Lecco della famiglia Anghileri vorrebbero invece l’impianto di Racconigi e di Salerno, piccoli siti specializzati nei tubi. Realtà industriali minori come Metalli Cardinale e Trans Isole potrebbero invece acquisire piccoli lotti industriali e di servizi.
C’è poi il colosso giapponese Nippon Steel che potrebbe cercare nuova capacità produttiva a Taranto, così come ha rivelato il Sole 24 Ore il 15 settembre. Sulla procedura di gara internazionale Urso ha detto di puntare “all’assegnazione degli impianti nella prima parte del 2025”. Il bando, che ha messo sul mercato tutto il gruppo, è stato firmato dai commissari straordinari di Ilva in AS (Danovi, Di Ciommo e Savi) e dai commissari di AdI in AS (Fiori, Quaranta e Tabarelli).