BEIRUT – Sono 20 i morti e oltre 450 i feriti in Libano dopo le esplosioni di walkie talkie e delle radio degli Hezbollah, in un’azione attribuita a Israele. L’attacco è avvenuto il giorno dopo lo scoppio dei cercapersone, che avevano provocato altri 18 morti accertati e migliaia di feriti. Nella città è caos dopo l’ondata di deflagrazioni, anche di pannelli solari, in diverse località del Paese.
La minaccia dell’Iran
Gli Hezbollah hanno annunciato la morte di venti suoi membri nelle detonazioni. In attesa che il leader Hassan Nasrallah appaia nelle prossime ore per pronunciare un discorso molto atteso, in molti si chiedono quale possa essere il prossimo dispositivo pronto a esplodere. “Dio è invincibile e si vendica e il criminale sarà sicuramente punito in modo giusto”, ha affermato il presidente iraniano Masoud Pezeshkian.
Tel Aviv: “Inizia una nuova fase della guerra”
“Il centro di gravità si sta spostando verso nord attraverso il trasferimento di risorse e forze”, ha sottolineato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. “Siamo all’inizio di una nuova fase del conflitto, questo richiede da noi coraggio, determinazione”.
Le reazioni dal mondo
Il portavoce statunitense John Kirby ha assicurato che gli Usa non sono coinvolti in nessun modo nelle operazioni israeliane. Dall’Unione europea è arrivata la condanna per gli attacchi avvenuti in Libano. “Mi unisco all’appello del commissario dei diritti umani delle Nazioni Unite Volker Turk affinché venga avviata un’indagine indipendente”, ha detto l’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell. La Germania ha messo in guardia da una possibile intensificazione del conflitto. “Da mesi noi e i nostri partner teniamo colloqui, le nostre linee telefoniche sono bollenti, lottiamo per il più piccolo passo in avanti verso la stabilità”, ha scritto su X la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock.
Le indiscrezioni del Nyt
Secondo fonti del New York Times, la Bac Consulting, che avrebbe fornito migliaia di cercapersone esplosi martedì, è una società di facciata israeliana. Tre funzionari dei servizi segreti informati sull’operazione hanno dichiarato che sono state create almeno altre due società fittizie. Secondo il report, i cercapersone hanno iniziato a essere spediti in Libano nel 2022, ma la fornitura è aumentata quando il leader di Hezbollah ha deciso che l’uso dei telefoni cellulari era pericoloso.