ROMA – Convergenza sulla competitività e riforme per il Futuro dell’Italia. Sono i punti chiave emersi nell’incontro di ieri a Palazzo Chigi tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e l’ex premier Mario Draghi. Al centro della discussione il Rapporto sulla competitività recentemente presentato dalla Commissione Europea e redatto dallo stesso Draghi. Questo rapporto evidenzia le sfide e le opportunità che l’Italia deve affrontare per migliorare la sua competitività all’interno del contesto economico europeo e globale.
Uno dei principali temi di discussione è stato il rilancio della produttività italiana. Meloni e Draghi hanno concordato sulla necessità di affrontare questa sfida attraverso politiche mirate che promuovano l’innovazione, l’investimento in ricerca e sviluppo e il miglioramento delle competenze del capitale umano con un’attenzione particolare al ruolo centrale dell’istruzione e della formazione professionale. A questo fa seguito il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), strumento fondamentale per il rilancio dell’economia italiana. La premier e il consulente dell’Ue la pensano allo stesso modo anche su questa delicata tematica. Condividono la convinzione che l’attuazione efficace del PNRR sia cruciale per migliorare la competitività del Paese, soprattutto in settori chiave come la transizione ecologica e la digitalizzazione. Entrambi hanno sottolineato l’importanza di utilizzare i fondi europei in modo efficiente, evitando ritardi e sprechi, e di garantire che le riforme strutturali previste dal piano siano portate avanti con determinazione.
L’incontro si è poi spostato sulla sostenibilità finanziaria. Su questo aspetto entrambi concordano sul fatto che sia fondamentale per l’Italia riuscire a trovare un equilibrio tra disciplina fiscale e politiche di sviluppo cercando di evitare un rischio di un eccessivo irrigidimento dei conti pubblici che potrebbe frenare la ripresa economica.
Il colloquio tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Mario Draghi ha mostrato la continuità di intenti tra l’attuale governo e quello precedente, soprattutto su questioni fondamentali come le riforme strutturali, la gestione del PNRR e l’impegno verso una maggiore competitività internazionale dell’Italia.