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HomeCronaca Infanticidio a Parma, indagata la madre 22enne. Trovati altri resti nel giardino

Infanticidio a Parma
22enne indagata dalla Procura
L'ombra del duplice delitto

La madre del fidanzato

"Non può aver fatto tutto da sola"

di Lorenzo Sivilli17 Settembre 2024
17 Settembre 2024
Infanticidio Parma

Carabinieri del RIS nei pressi del giardino della villetta in cui sono stati ritrovati i corpi | FOTO ANSA

TRAVERSETOLO (PARMA) – Avrebbe partorito da sola in casa e poi ucciso il bambino prima di partire in vacanza a New York. Una studentessa di 22 anni di Traversetolo è indagata per omicidio volontario e occultamento di cadavere dopo che gli esami del Dna l’hanno identificata come la madre del neonato trovato seppellito il 9 agosto scorso nel giardino della villetta in cui viveva con i genitori. Ora, il ritrovamento di altri resti umani sempre nello stesso giardino fanno sorgere l’ipotesi del doppio infanticidio. Una vicenda estremamente delicata su cui la Procura di Parma tenta di fare chiarezza.

Le indagini

La ragazza, secondo gli inquirenti, avrebbe indotto il parto al di fuori di un contesto sanitario e senza la presenza di nessun parente o personale qualificato pronto ad assisterla. Il procuratore Alfonso D’Avino ha chiarito come possa “ritenersi accertata” l’estraneità dei genitori alla vicenda. “Nessuno – ha specificato D’Avino – era a conoscenza della gravidanza: né familiari, né amici o amiche”. Persino il padre del bambino, un coetaneo della studentessa, era estraneo ai fatti. La madre del giovane non si dà pace: “Non può aver fatto tutto da sola, non è possibile”.

La rivelazione della fonte

Secondo una fonte del quotidiano La Repubblica, la ragazza avrebbe digiunato per giorni per non far “crescere la pancia” e sviare possibili attenzioni indesiderate sulla sua condizione. “Poteva confidarsi con noi – ha detto la mamma del fidanzato –, ma non l’ha fatto. Noi l’avremmo aiutata, avrei cresciuto io quel bambino”.

I punti oscuri

Il ritrovamento di un secondo cadavere apre uno scenario più ampio, ma la Procura non si sbilancia. Al momento, da quanto si è appreso dai primi esami, lo scheletro del neonato di 40 settimane risalirebbe a circa un anno fa. Mentre sono in corso i test per accertare la paternità anche del secondo neonato, i dubbi intorno al caso continuano ad amplificarsi. Tra i punti più oscuri: la gravidanza passata completamente inosservata e il profilo psicologico di un indagata dalla vita apparentemente “normale”. 

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