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HomeSport Sinner, il caso doping non è ancora chiuso

Caso doping per Sinner
La Wada può ancora
fare ricorso al Tar di Losanna

Chiesti nuovi accertamenti

La decisone entro settembre

di Alessandra Bucchi11 Settembre 2024
11 Settembre 2024
sinner doping wada

Jannik Sinner con la coppa degli Us Open| Foto Ansa

ROMA – La vicenda Clostebol non è ancora chiusa. Il farmaco “assunto involontariamente” dal tennista italiano Jannik Sinner nel torneo di Indian Wells potrebbe costare caro all’azzurro. “La valutazione del caso è in corso” dice la Wada, l’agenzia mondiale antidoping che ha chiesto nuovi accertamenti e può ancora fare ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas) di Losanna. L’International Tennis Integrity Agency (Itia) aveva già assolto l’altoatesino numero uno al mondo di tennis lo scorso 19 agosto.  La documentazione richiesta dalla Wada sulla vicenda Sinner “è stata inviata la scorsa settimana”. L’azzurro non si può ancora considerare scagionato: teoricamente l’agenzia mondiale antidoping ha ancora due settimane per inoltrare ricorso al Tas. In occasione di ogni udienza, infatti, ci sono documenti aggiuntivi, come osservazioni, relazioni scientifiche e altre informazioni che vengono prese in considerazione dal panel. Sinner intanto deve rientrare in Italia dopo la vittoria degli Us Open a New York. Domenica sarà a Bologna per sostenere gli azzurri impegnati in Coppa Davis dalla tribuna.

Il caso

Sinner era risultato positivo lo scorso 10 marzo, durante il torneo di Indian Wells. Dalle analisi antidoping sono risultate tracce del metabolita del clostebol. Le stesse tracce sono emerse anche in un secondo controllo otto giorni dopo. L’azzurro si è appellato contro la sospensione provvisoria e ha potuto continuare a giocare. L’assunzione da parte del tennista è avvenuta per contaminazione. La sostanza era infatti contenuta in un farmaco per trattare una piccola ferita del suo allora fisioterapista, Giacomo Naldi, che ha effettuato in quei giorni numerosi massaggi a Sinner senza guanti.  

La sentenza Itia 

Secondo la sentenza dello scorso 19 non ci sono state colpe o negligenze da parte di Sinner per la doppia positività. L’azzurro ha dovuto comunque rinunciare al montepremi e ai punti vinti a nel torneo di Indian Wells, in cui arrivò in semifinale. La sentenza dell’Itia è costata all’altoatesino 325mila dollari e 400 punti.

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