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HomeSpettacoli “M – Il figlio del secolo”, la serie SkyOriginal fuori concorso a Venezia

"M - Il figlio del secolo"
La serie su Mussolini
alla Mostra del Cinema

La regia di Wright regala emozioni

grazie al suo stile attento

di Allegra Civai06 Settembre 2024
06 Settembre 2024

VENEZIA – “C’è sempre un tempo in cui i popoli smarriti van verso le idee semplici, la sapiente brutalità degli uomini forti. In noi trovano lo sfogo dai loro rancori. Bastano le parole giuste, parole semplici. E allora ci amate e venerate”. Inizia così, con le parole di Benito Mussolini (Luca Marinelli) la serie SkyOriginal in 8 episodi di “M – il figlio del secolo“ presentato alla 81esima Mostra del Cinema di Venezia fuori concorso.  Un viaggio appassionante nel cuore del fascismo italiano, dalle prime azioni squadriste fino all’assassinio di Matteotti. Una fiction che cerca di comprendere la nascita del Movimento che portò alla più feroce dittatura del nostro Paese, senza però demonizzarlo. Un’opera storica accurata che ci ricorda l’importanza di conoscere il passato per non commettere gli stessi errori.  Il finale della serie è inquietante e attuale: la frase di Mussolini: “Ci vedete come pagliacci, bugiardi, scandalosi. Non ci capite. Noi siamo il nuovo. Ogni epoca ha un uomo come noi”, è un monito contro il pericolo dei leader carismatici che promettono soluzioni semplici a problemi complessi, risvegliando paure e insicurezze.

È una serie che va oltre la mera rappresentazione degli eventi politici, offrendo uno spaccato affascinante della vita privata di Mussolini. Scopriamo i suoi legami con figure chiave come Margherita Sarfatti (Barbara Chichiarelli) e otteniamo un quadro più completo dell’uomo dietro il dittatore. Un serie che arriva dritta al cuore anche grazie all’ottima performance attoriale di Luca Marinelli, che nei panni di Mussolini rompe la quarta parete e si rivolge dritto a chi guarda. Questo espediente narrativo permette di penetrare nella mente di Mussolini, svelando le contraddizioni e le ipocrisie che caratterizzano il suo comportamento verso la famiglia, la politica e se stesso.

La regia di Wright è un punto di forza della serie. Il suo stile libero e attento ai dettagli, unito all’uso sapiente del repertorio storico, crea un immersione totale nell’epoca fascista

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