“Non cambierà nulla, la nostra priorità rimane l’intera conquista del Donbass”. È con queste parole che il presidente russo Vladimir Putin apre il giorno 925 della guerra in Ucraina. Per la Russia il rimpasto avvenuto nel governo ucraino non ha cambiato nulla. La cosiddetta “operazione militare speciale”, ha dichiarato il presidente russo, continua e con due obiettivi: la conquista dell’intero Donbass e, in nome di “un dovere sacro”, l’espulsione delle forze di Kiev dalla regione di Kursk. Mosca, dunque, tira dritta per la sua strada. Come, del resto, sta facendo Kiev. Questa mattina, il presidente Volodymyr Zelensky è volato in Germania, alla base aerea statunitense di Ramstein, per incontrare i ministri della Difesa dei Paesi che sostengono l’Ucraina: il presidente ucraino ha chiesto nuove forniture, in particolare sistemi di difesa aerea e missili a lungo raggio. Resta, però, il nodo limitazioni. È da diverso tempo che Zelensky sta chiedendo di ottenere l’autorizzazione che gli permetterà di utilizzare queste armi su suolo russo. Una politica occidentale che, durante la riunione del Gruppo di contatto, il presidente ucraino ha definito profondamente “sbagliata”.
L’accusa della Nato a Pechino
Nel frattempo, in un altro angolo d’Europa, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg si scaglia contro Pechino: “Chiedo alla Cina di smettere di sostenere la guerra illegale della Russia. La Cina non può continuare ad alimentare il più grande conflitto militare in Europa senza che questo abbia un impatto sugli interessi e sulla reputazione”. Ha detto Stoltenberg a Oslo durante un punto stampa con il premier norvegese Jonas Gahr Store. “La Cina è diventata una complice decisiva per la guerra della Russia contro l’Ucraina” ha evidenziato. Di tutt’altra opinione sul rapporto con la Cina è il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov che, in una recente intervista con all’agenzia di stampa Rcb, ha affermato che le indiscrezioni sui presunti piani della Cina per costringere la Russia a concludere un accordo di pace con l’Ucraina sono false. Quando gli è stato chiesto se sospettasse che le difficoltà nei pagamenti tra la Russia e la Cina possano essere il risultato di tali piani, Lavrov ha risposto: “Assolutamente no”.
Un nuovo pacchetto di aiuti
Intanto, dagli Stati Uniti sono in arrivo nuovi aiuti militari per 250 milioni di dollari all’Ucraina. Ha annunciato, dalla base aerea di Ramstein, il capo della difesa statunitense Lloyd Austin. “Sono lieto di annunciare che il presidente Joe Biden annuncerà oggi un ulteriore pacchetto di assistenza alla sicurezza per l’Ucraina. Questo pacchetto fornirà maggiori capacità per soddisfare le esigenze del Paese”, ha detto il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti.