NAIROBI – È morta la maratoneta ugandese Rebecca Cheptegei, 33 anni, a causa delle gravi ustioni riportate a seguito dell’aggressione da parte del compagno, avvenuta domenica 1 settembre. “Abbiamo appreso della triste morte della nostra atleta olimpica Rebecca Cheptegei a seguito di un violento attacco da parte del suo fidanzato, un atto vile e insensato che ha portato alla perdita di una grande atleta”, scrive su X Donald Rukare, presidente del comitato olimpico ugandese. Secondo la ricostruzione dei fatti, un uomo identificato come il compagno di Cheptegei, Dickson Ndiema Marangach, l’ha cosparsa di benzina e le ha dato fuoco nella sua casa di Endebess, in Kenya.
Il fatto è avvenuto poche settimane dopo che l’atleta aveva partecipato alla maratona delle Olimpiadi di Parigi, dove si era classificata al 44/o posto. A causa dell’aggressione Cheptegei aveva riportato ustioni sull’80% del corpo e per questo era stata ricoverata in terapia intensiva presso il Moi Teaching and Referral Hospital. Il quotidiano Standard ha riferito che le figlie di Cheptegei hanno assistito all’ aggressione. “Mi ha preso a calci mentre cercavo di correre in soccorso di mia madre. Ho immediatamente gridato aiuto, attirando un vicino che ha cercato di spegnere le fiamme con l’acqua, ma non è stato possibile”, ha raccontato al giornale una delle ragazze.