Tutelare i giornalisti che si formano nelle scuole riconosciute, senza nessuna discriminazione o trattamenti privilegiati. Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti si dice d’accordo all’unanimità su questo punto e lo ha sottoscritto ieri, approvando un documento sulle scuole e sull’accesso alla professione.
La questione della parità di condizioni di accesso alla professione nasce dalla vicenda delle assunzioni Rai di trentacinque giornalisti, tutti provenienti dal biennio formativo di Perugia, patrocinato appunto dal servizio di radiotelevisione pubblica italiana. Una decisione che ha suscitato la prevedibile sollevazione dei praticanti degli altri istituti, e che ha spinto l’ordine di categoria a deliberare in merito.
Il documento approvato ieri, a Roma, incarica il Comitato Tecnico Scientifico di verificare l’eventuale presenza di scuole aziendali tra quelle riconosciute dall’Ordine, impegna il Presidente e il Comitato esecutivo ad assumere ogni decisione utile a evitare discriminazioni tra le scuole, ma soprattutto ribadisce la necessità di avanzare, il prossimo novembre, una proposta di riforma della legge istitutiva dell’Ordine che garantisca il principio di uguaglianza e pari opportunità nell’ accesso alla professione. Un’attenzione particolare vuole essere rivolta, nelle intenzioni del Consiglio Nazionale, ai precari e a coloro che sono in cerca di occupazione.
“E’significativo che questo documento abbia trovato unanime consenso” hanno sottolineato i quattro firmatari che hanno lavorato sul testo, secondo i quali “questo voto rafforza l’Ordine Nazionale in vista delle difficili sfide che ci attendono”.
Alessandra D’Acunto