HomeCronaca Strage di Paderno Dugnano, il 17enne: “Non pensavo di arrivare a uccidere”

Strage di Paderno Dugnano
Il 17enne: "Non pensavo
di arrivare a uccidere"

L'avvocato: "Non c'è premeditazione"

I pm: "Decisione maturata prima"

di Beatrice D'Ascenzi04 Settembre 2024
04 Settembre 2024
Fiori lasciati a Paderno Dugnano

Fino a poche ore prima del triplice omicidio il ragazzo giocava insieme al fratello con la playstation. Emergono nuovi dettagli sulla strage di Paderno Dugnano, compiuta tra la notte di sabato e domenica scorsi.

Il giovane durante la visita del suo legale nel centro di prima accoglienza del carcere minorile Beccaria ha cercato di ricostruire gli eventi di quella sera. Secondo il suo avvocato, il 17enne “sta lentamente prendendo consapevolezza di ciò che ha fatto, anche se non riesce a darsi una spiegazione”. 

Con il passare dei giorni ha fornito un quadro sempre più preciso del suo “malessere” e della sua volontà di essere “libero”  da quella famiglia in cui “si sentiva oppresso”, anche se non “imputa” ai genitori e al fratello fatti specifici. “Non mi riesco a dare una spiegazione, non avevo intenzione di uccidere, sono molto dispiaciuto – ha spiegato il giovane che ha ucciso con 68 coltellate il padre, la madre e il fratello di 12 anni – quel disagio lo covavo da tempo con pensieri di morte, ma non pensavo di uccidere la mia famiglia, questa cosa l’ho pensata quella sera”.

Per questo il suo legale, nominato dai nonni, continua a sostenere che non ci sia stata alcuna premeditazione. Secondo la procura invece sì. Aveva già pensato di commettere l’omicidio, non è stata un’idea maturata in una sera.

Per lui è previsto un nuovo interrogatorio del gip giovedì alle 10.30. Intanto, la Procura ha chiesto la convalida dell’arresto e la custodia cautelare nel carcere minorile Beccaria per omicidio pluriaggravato anche dalla premeditazione. 

A rimanere accanto al nipote nonostante tutto ci sono i nonni che il 17enne ha chiesto nelle scorse ore di incontrare, ma che non potrà vedere fino all’udienza di convalida. L’adolescente ha chiesto anche di potersi confessare con don Claudio Burgio, cappellano del Beccaria, che a Famiglia Cristiana ha raccontato: “Appena mi ha visto, ha voluto subito confessarsi. Ho trovato un ragazzo fragile, chiaramente provato ma molto lucido e in grado di comunicare”. 

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