BRUXELLES – Prende sempre più forma la configurazione della nuova Commissione europea. L’indiscrezione, secondo cui la vicepresidenza esecutiva responsabile dell’economia e del Pnrr sarà affidata a Raffaele Fitto, arriva dal quotidiano tedesco Die Welt.
L’anticipazione di Welt
Un ruolo importantissimo nella prossima Commissione Europea. “Per la prima volta un populista di destra, Raffaele Fitto, membro del partito Fratelli d’Italia, otterrà una carica di vertice nella Commissione europea”. L’anticipazione arriva dal quotidiano tedesco Die Welt, che segnala inoltre come la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen avrà cinque vicepresidenti esecutivi.
Gli altri vicepresidenti esecutivi
Oltre a Fitto, secondo Welt, Ursula von der Leyen vorrebbe tra i vicepresidenti esecutivi il conservatore lettone Valdis Dombrovskis, a cui andrebbero le deleghe per la ricostruzione dell’Ucraina. Gli altri vicepresidenti esecutivi potrebbero essere la socialista spagnola Teresa Ribera Rodriguez – con delega alla transizione – e il liberale francese Thierry Breton con delega all’industria e all’autonomia strategica. All’olandese Hoekstra verranno affidate – sempre secondo die Welt – le relazioni commerciali mentre il nuovo commissario per l’energia potrebbe essere l’attuale ministro dell’industria ceco Josef Sikela. Lo slovacco Maros Sefkovic dovrebbe occuparsi della riduzione della burocrazia e delle questioni inter-istituzionali, mentre il polacco Piotr Serafin sarà responsabile del bilancio.
Meloni e il no alla riconferma di Von der Leyen
Solo il 18 luglio scorso la presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva preso la decisione di non votare per la riconferma di Ursula von der Leyen alla Presidenza della Commissione Europea. “Siamo rimasti coerenti con la posizione espressa nel Consiglio Europeo di non condivisione del metodo e del merito” spiegava la premier in un video diffuso sui suoi canali ufficiali. Una scelta che aveva posto così l’Italia all’opposizione, insieme ai Patrioti di Matteo Salvini, di Viktor Orban e di Marine Le Pen. E una mossa che rischiava – soprattutto – di compromettere la nomina di Fitto alla vicepresidenza europea. Nonostante ciò la stessa premier aveva specificato come la decisione non avrebbe compromesso “la collaborazione su molte materie, come ad esempio l’immigrazione”. La premier, inoltre, aveva deciso di non creare ulteriori distanze con la Lega, schierata nettamente per il no alla riconferma della von der Leyen, evitando accuse di doppiogiochismo.