Angela Merkel si riconferma cancelliera di Germania per la terza volta consecutiva: la sua Unione Cristiano Democratica (CDU), insieme agli alleati dell’Unione Cristiano-Sociale in Baviera (CSU), ha ottenuto il 41,5 % dei voti, mancando per soli cinque seggi la maggioranza assoluta in Parlamento. Per la CDU è il miglior risultato degli ultimi 23 anni.
Entrano nel Bundestag anche il partito Socialdemocratico (SPD), con il 25,7 % dei consensi, il gruppo di sinistra Die Linke con l’8,6 % e con poco meno (8,4%) i Verdi. Non ce l’ha fatta invece il maggior alleato di Angela Merkel, il Partito Liberale Democratico (FDP), per cui le elezioni sono state un disastro: con il 4,8 % dei voti non è riuscito ad assicurarsi seggi in Parlamento, cosa che non succedeva dalla sua fondazione, dopo la Seconda guerra mondiale. Risultato che paga le lotte interne degli ultimi anni e ancor di più il mancato taglio alle imposte, promesso dal partito alle scorse elezioni. Come l’FDP, anche il partito anti-euro AFD, esordiente sulla scena politica tedesca, non si è assicurato seggi, rimanendo appena tre decimali sotto la soglia di sbarramento. Il suo ingresso in Parlamento avrebbe giovato alle sinistre.
Nonostante abbia sfiorato la maggioranza quasi assoluta, con un’affluenza alle urne che è stata anche superiore rispetto al 2009 ( 71,5 % contro il 70,8), la cancelliera dovrà mettere su una nuova “Grande coalizione” con il secondo partito di queste elezioni, la SPD dello sfidante Peer Steinbrück, come d’altra parte aveva già fatto dopo la prima vittoria nel 2005. “E’ ancora troppo presto per dire esattamente che cosa faremo” ha commentato la Merkel a caldo, definendo entusiasticamente quello della CDU “un super-risultato”. Anche Steinbrück, il candidato sconfitto, ha preferito non fare ipotesi su come sarà formato il prossimo governo ma ha anticipato che, se nella prima “Grande coalizione” fu ministro delle Finanze, nel caso di un esecutivo CDU-SPD non assumerà nessun incarico.
Reazioni dall’Europa– Angela Merkel è il primo leader di un Paese europeo ad ottenere la conferma degli elettori dall’inizio della crisi. Come Margaret Thatcher in Inghilterra, si è assicurata dodici anni di potere: tra i primi a congratularsi il presidente francese Francois Hollande e il presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy, che si è detto “fiducioso che la Germania e il suo nuovo governo continueranno il loro impegno e contributo alla costruzione di una pacifica e prospera Europa a servizio di tutti i cittadini”. Enrico Letta, da Toronto dove si trova in visita ufficiale, oltre a complimentarsi con la cancelliera, ha definito “un buon segnale per l’Unione Europea” che il partito anti-euro sia rimasto fuori dal Parlamento.
Alessandra D’Acunto