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“Fosse stato gay, nessuno lo avrebbe toccato”: l’estrema difesa di Berlusconi da parte di Putin, l’amico di sempre

di Giulia Di Stefano20 Settembre 2013
20 Settembre 2013

putinberluSe non sono mai arrivati a tanto neppure i più strenui difensori dell’innocenza del Cavaliere, ci ha pensato ieri il presidente russo Vladimir Putin a suggerire la più estrema delle linee difensive: “Se Berlusconi fosse stato un gay, nessuno lo avrebbe toccato con un dito”. Infatti “Berlusconi è sotto processo perché vive con le donne”. Dal palco del vertice esclusivo del club Valdai, sul Volga, dove ogni anno dal 2004 si riuniscono economisti e politici per discutere di Russia ed affari internazionali, e al fianco dell’ex premier ed ex presidente della Commissione europea Romano Prodi, Putin ha commentato così i guai giudiziari del suo amico di vecchia data. E ha lanciato l’ennesimo strale della sua crociata anti-omosessuali.

Scambi di battute Putin-Prodi: cala un gelo siberiano. “Stimo molto Prodi, come stimo Berlusconi” esordisce dal palco Putin. L’ex premier italiano si schermisce, fa il gesto un po’imbarazzato di prendere le distanze da un simile paragone, e il presidente russo prende la palla al balzo per ribadire, in una sola caustica battuta, la sua tendenza omofoba e le “ingiustizie” che il suo amico Cavaliere sta subendo. In un crescendo di oratoria appassionata, Putin affonda sull’argomento omosessuali e redarguisce i colleghi del vecchio continente: “Gli europei si stanno estinguendo. I matrimoni fra persone dello stesso sesso non portano bambini” e, poi, sintetizza con una metafora “politiche che mettono famiglie con molti figli sullo stesso livello di matrimoni fra persone dello stesso sesso, la fede in Dio e la fede in Satana”.
Il clima del meeting proprio non ce la fa a riscaldarsi, anche sulle battute dell’italiano cala un gelo siberiano: Prodi infatti ricorda di aver coniato l’espressione “vodka e caviale” per sottolineare lo stretto rapporto di reciprocità tra Europa e Russia ma il leader del Cremlino puntualizza che si tratta di due prodotti russi e che in Europa ci si è abituati secondo una nota regola, “prima mangiamo la roba degli altri e poi ciascuno mangia la sua”. “Whisky and soda?” rilancia Prodi, “Semmai whisky puro, insieme sono una schifezza” taglia corto Putin.

Putin e Berlusconi, un’amicizia decennale. La prima volta fu al G8 di Genova, nel 2001, quando si trattò di rinforzare i legami economici Russia-Italia per il progetto Blue Stream, il gasdotto sottomarino targato Eni e Gazprom. Poi, dagli incontri ufficiali si passò ben presto a quelli privati, alle ospitate nelle reciproche dimore di vacanza, in Sardegna e a Soci, sul Mar Nero. Intanto, dopo quell’anno, il filo conduttore nei rapporti politico-economici tra i due paesi continua ad essere la questione delle forniture energetiche, Putin chiede a Berlusconi di facilitare l’espansione di Gazprom nel mercato italiano ma nell’ottobre 2005 salta l’accordo per la vendita al dettaglio di energia da parte della compagnia russa. Il legame tra i due leader tuttavia non si spezza e, anzi, nella guerra del gas tra Russia e Ucraina, a spese dell’Europa, il Cavaliere rivendica il merito di aver fatto da paciere e aver fatto ripartire le forniture. Dopo la parentesi del governo Prodi, con il ritorno in sella di Berlusconi nel 2008, Putin trova subito occasione di avvalersi dell’amicizia con il leader italiano nella questione della guerra contro la Georgia. Berlusconi, in quell’occasione, giustificando l’operato della Russia agli occhi dell’Europa, rischia la crisi diplomatica con Tbilisi. Le rivelazioni di Wikileaks travolgono la coppia alla fine del 2010: in un documento, in particolare, l’ex ambasciatore americano Ronald Spogli parla di tangenti pagate da Putin a Berlusconi per ogni gasdotto che Eni costruisce con Gazprom. Fughe di notizie a parte, ancora adesso, che il leader del centrodestra italiano rischia l’espulsione dal parlamento e si appresta a scontare la pena per la condanna del processo Mediaset, l’amicizia sembra più solida che mai. Uniti da un comune destino che li porta sempre al centro del mirino della stampa e dell’opinione pubblica internazionale, lo scambio di amorosi sensi tra Putin e Berlusconi continua, e fa discutere.

Giulia Di Stefano

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