ROMA – Dopo alcune ore di silenzio la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta nel tentativo – l’ennesimo – di rimediare alle parole di Matteo Salvini sulle elezioni presidenziali in Russia: “La posizione del governo è molto chiara, il centrodestra è una maggioranza molto coesa”, ha assicurato ieri sera, 18 marzo, mentre registrava un’intervista andata in onda questa mattina al programma Agorà. Il vicepremier leghista è infatti finito ancora una volta al centro della bufera dopo aver detto che “quando un popolo vota, ha sempre ragione”, riferendosi al voto in Russia. Parole che hanno fatto calare il gelo nella maggioranza, creando imbarazzo ai vertici di Palazzo Chigi.
Il retroscena
La premier è apparsa decisamente calma ai microfoni di Agorà, diversamente da quanto emerso nelle prime ore post dichiarazioni. Secondo quanto riporta Repubblica, infatti, Meloni sarebbe stata furiosa al telefono con Antonio Tajani, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, al quale era stato affidato il compito di eventuali comunicazioni sugli esiti delle presidenziali russe. Il tutto accompagnato da un sms al veleno indirizzato proprio a Salvini. Imbarazzo anche al Quirinale, tenuto conto che dal Colle non è arrivata nessun messaggio da presidente a presidente rivolto a Putin.
Le parole di Tajani
Il primo a fornire un commento in merito alle elezioni russe è stato Tajani. Il vicepremier ha sottolineato che si è trattato di voti macchiati “da pressioni forti, anche violente”. Parlando poi a Radio24 questa mattina, il capo della Farnesina ha assicurato che “quella di Salvini non è una frase che mina la coesione del centrodestra”. In sintesi, un copia e incolla di quanto detto dalla premier Meloni, un modo per sfuggire alle uscite infelici del collega di coalizione.
Il Ppe attacca Salvini: “Si vergogni”
Le parole di Salvini sono arrivate anche a Bruxelles, provocando forti reazioni. In particolare, quella dell’eurodeputata lituana Rasa Juknevičienė, vicepresidente del gruppo Ppe – lo stesso di Tajani – che su X ha tuonato: “I leader uccisi dell’opposizione ora non possono spiegare a Matteo Salvini perché hanno perso. Ma la storia risponderà con la caduta di tutti i dittatori. E poi, ministro Salvini, lei si vergognerà di queste parole sulla vittoria di Putin”.