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Nuova strage di civili
scambio di accuse
tra Israele e Hamas

Gli Usa contro Netanyahu

"Un ostacolo alla pace"

di Silvia Longo15 Marzo 2024
15 Marzo 2024

Le macerie delle torri Hamad distrutte da un'operazione militare israeliana nella città di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, 14 marzo 2024 | Foto Ansa

TEL AVIV – Una nuova strage del pane che vede nuovi palestinesi morti mentre erano in fila per ricevere gli aiuti umanitari. Hamas riferisce di almeno 21 morti e 155 feriti ma Israele nega e apre un’indagine. “Palestinesi armati hanno aperto il fuoco mentre civili di Gaza erano in attesa dell’arrivo del convoglio di aiuto”. È la versione ufficiale delle forze armate israeliane che denunciano: “I terroristi di Hamas continuano a danneggiare i civili che cercano cibo e incolpa Israele”.

La proposta di Hamas

Intanto, in questo clima, Reuters riporta che Hamas propone ai mediatori (Egitto e Qatar) una proposta di cessate il fuoco a Gaza che prevede prima la liberazione di parte degli ostaggi tra cui donne, bambini, anziani, malati e soldatesse, in cambio del rilascio di 700-1000 palestinesi anche ergastolani. Poi il cessate il fuoco permanente e il ritiro dei soldati da Gaza e infine un nuovo scambio per completare il rilascio degli ostaggi. La proposta sarà esaminata dal gabinetto di guerra israeliano ma mentre le famiglie degli ostaggi chiedono che venga approvata, Israele ha definito “irrealistiche” le richieste di Hamas. Accordo in salita, dunque, in pieno Ramadan.

Casa Bianca ed Europa critici su Netanyahu

Da Washington si registrano segni di esasperazione per un conflitto che si protrae da oltre sei mesi. Il discorso del leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer è, tal senso, inequivocabile. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è stato definito un “ostacolo alla pace”. Il democratico ha chiesto “nuove elezioni” e “significative correzioni di rotta” nella guerra a Gaza. Gli Stati Uniti, inoltre accolgono con favore la nomina del primo ministro palestinese Mohammed Mustafa, invitandolo a realizzare riforme credibili e radicali mentre si prepara a formare il suo governo dell’Autorità nazionale palestinese e chiedendo che attui “riforme credibili e di vasta portata”. Per Josep Borrell, Alto rappresentante per la politica estera Ue, gli Usa devono fare “più pressione sul governo di Netanyahu” per evitare che Israele smetta di impedire l’accesso umanitario per via terrestre.

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