ROMA – Dieci milioni di euro. È la multa dell’Antitrust verso tre società del gruppo cinese Bytedance Ltd, proprietaria del social TikTok. L’attività istruttoria ha riscontrato la responsabilità dell’azienda nella diffusione di contenuti, come la challenge della “cicatrice francese”, pericolosi per la sicurezza psico-fisica degli utenti, soprattutto se minori e vulnerabili e di “controlli inadeguati sui contenuti che circolano sulla piattaforma”.
Non è tardata la replica della piattaforma social alla decisione dell’autority italiana. Uno dei portavoce di TikTok si è detto “in disaccordo” con l’Antitrust: “Da tempo abbiamo ridotto la visibilità dei contenuti agli utenti di età inferiore ai 18 anni”.
La decisione della Camera statunitense
Intanto, nella giornata di ieri, 13 marzo, la Camera Usa ha votato a favore del possibile bando di TikTok. La decisione della Camera dei Rappresentanti di Washington, destinata comunque a passare al Senato, potrebbe costringere presto la società cinese, Bytedance, a cedere la proprietà di Tiktok entro sei mesi, pena la completa esclusione dal mercato digitale a stelle e strisce.
L’approvazione è stata presa a larghissima maggioranza dei 352 deputati ed è stata salutata con soddisfazione da diverse personalità politiche, secondo cui il popolare social non sia nient’altro che “un mezzo dei comunisti cinesi per spiare e manipolare gli americani”. Intanto Pechino promette di prendere “ogni misura utile” a tutela delle sue compagnie nazionali, secondo il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin: “Questo tipo di atteggiamento da bulli contro la piattaforma porterà, inevitabilmente, a ritorcersi contro gli Stati Uniti”.
I tiktoker statunitensi sembrano aver fatto proprio l’appello a “far sentire la propria voce”, che viene dall’amministratore delegato di TikTok, Shou Zi Chew. Da ieri diversi cittadini sono disposti attorno al Congresso per protestare contro la legge. Sembra essere arrivata la fine dei balletti per gli influencer americani ma perdere la pubblicazione dei video sulla piattaforma sarebbe per loro la perdita di un vero lavoro.