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Omicidio della giovane runner: indagato il compagno di corse Giorgio Ortis

di Francesca Ascoli19 Settembre 2013
19 Settembre 2013

Quarantotto minuti e 350 metri. Tanto è bastato all’assassino di Silvia Gobbato per ucciderla con dodici coltellate e nascondere il corpo nel parco di Cormor in provincia di Udine, lo scorso martedì. Un tempo breve, troppo.  Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Raffaele Tito e dal pm Marco Panzeri, dovranno far luce su una vicenda molto intricata. Nei giorni scorsi gli inquirenti hanno sentito Giorgio Ortis, il ragazzo che correva con lei, oltre che collega di lavoro, e i due ex fidanzati della ragazza. Ortis ha affermato di essersi separato da Silvia, perché correva più veloce. Si è poi fermato a riposarsi su una panchina, ma dopo un po’, non vedendola arrivare, l’è andata a cercare. Nel tornare indietro, avrebbe incontrato un passate che gli ha confessato di aver trovato un cadavere e insieme avrebbero chiamato la polizia. Ora è indagato per omicidio volontario, ma è un atto dovuto dalle indagini in modo da poter eseguire degli accertamenti, afferma il procuratore di Udine Antonio Biancardi. Entrambi gli ex fidanzati, hanno entrambi alibi di ferro: il primo si trovava nella palestra dove lavora, il secondo era a pranzo.  Interrogato anche l’uomo che ha ritrovato nel parco prima il telefonino poi, dopo aver seguito le tracce di sangue, il corpo della ragazza.
zLe indagini. I carabinieri del Ris di Parma e quelli del nucleo investigativo di Udine, guidati dal capitano Fabio Pasquariello, hanno circoscritto tutte le strade che i due ragazzi hanno percorso con delle bandierine rosse, dal parcheggio dove Giorgio Ortis ha lasciato la macchina al punto esatto dove il corpo di Silvia è stato ritrovato, in modo da ricostruire la vicenda e trovare l’arma del delitto, che sembra scomparsa nel nulla.
“Abbiamo molte tracce da verificare. Sia sul posto, sia altrove – afferma ancora Biancardi-. Al momento non abbiamo indizi tali per poter incriminare qualcuno. È un fatto molto grave, non lasceremo nulla d’intentato. Stiamo ricostruendo almeno 45 minuti, tra le 13 e le 13.48”.
Questa mattina si sono svolti altri accertamenti. Giorgio Ortis è stato portato sul luogo del delitto, in modo da poter ricostruire i propri movimenti insieme con quelli compiuti con la vittima.
Le reazioni. Distrutti i genitori della giovane: “Non riusciamo a capire chi possa aver fatto del male a nostra figlia. Non sappiamo nulla Non ci hanno fatto vedere Silvia – riferisce ancora il padre – gli investigatori ci hanno spiegato solo quanto era accaduto”.L’avvocato Ortis, padre di Giorgio e proprietario dello studio legale dove Silvia lavorava, afferma di essere sconvolto: “Era una ragazza bravissima, dolcissima. Quello che è successo è qualcosa di assolutamente inspiegabile. Aveva superato lo scritto dell’esame di avvocato con successo, era risultata seconda tra tutti i candidati della Corte d’Appello di Trieste. Doveva fare l’orale il 7 ottobre”.

 Francesca Ascoli

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