GINEVRA – Gravi violazioni dei diritti umani che in alcuni casi hanno portato a crimini contro l’umanità. È chiara la condanna dell’Onu nei confronti delle violente repressioni delle proteste pacifiche e la diffusa “discriminazione istituzionale” contro donne e ragazze da parte del governo iraniano.
È quanto emerge dal primo rapporto dell’inchiesta internazionale sulla repressione delle proteste in Iran, promossa dal Consiglio dei diritti umani dell’Onu.
Secondo la relazione, presentata a Ginevra, emergono violazioni e crimini commessi nel contesto delle manifestazioni “Donna, Vita, Libertà”, iniziate a settembre 2022 dopo la morte di Mahsa Amini. Tra questi emergono anche omicidi extragiudiziali e illegali, uso non necessario e sproporzionato della forza, privazione arbitraria della libertà, tortura, stupro, sparizioni forzate e persecuzione di genere. In particolare, le violazioni hanno avuto un “impatto sproporzionato” su donne, bambini e membri di minoranze etniche e religiose.
“Chiediamo al governo di fermare immediatamente la repressione di coloro che hanno preso parte a proteste pacifiche, in particolare donne e ragazze”, ha affermato Sara Hossain, presidente dell’inchiesta.