MAR ROSSO – Ci sono voluti sei colpi da 76 millimetri sparati dal sistema missilistico di difesa aerea Eurosam PAAMS-E del cacciatorpediniere Caio Duilio per intercettare il drone Houthi che sabato 2 marzo ha tentato di sferrare un attacco missilistico contro la nave italiana. A guidare le contromisure difensive il comandante Andrea Quondamatteo. È stato lui a dare l’ordine di abbattere il velivolo degli Houthi che puntava sulla Caio Duilio. “Dovevo difendere la mia nave e il mio equipaggio e ho dato il comando all’operatore del radar di tiro: il cannone di prora dritta ha sparato sei colpi, dopo pochi secondi l’apprezzamento ottico ci ha confermato l’abbattimento. La nave Duilio ha reagito per autodifesa” ha dichiarato il comandante del cacciatorpediniere in un’intervista al Corriere della Sera. L’imbarcazione della Marina Militare era in pattugliamento a sud, vicino alle coste dello Yemen, in acque internazionali quando è arrivato un segnale radar sconosciuto. Quondamatteo ha confessato di essersi commosso quando i comandanti delle navi italiane Jolly Rosa e Grande Baltimora lo hanno ringraziato per le sue azioni.
I ribelli Houthi non accennano a fermarsi
Dopo l’affondamento della nave britannica Rubymar – affondata sabato, dopo essere stata colpita da missili balistici anti-nave – i ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, hanno promesso di continuare ad attaccare e affondare le navi britanniche nel Golfo di Aden. Hussein al-Ezzi, viceministro degli Esteri nel governo guidato dagli Houthi ha dichiarato che “lo Yemen continuerà ad affondare altre navi britanniche, e qualsiasi ripercussione o altro danno verrà aggiunto al conto della Gran Bretagna”. Aggiungendo che la Gran Bretagna “è uno stato canaglia che attacca lo Yemen e collabora con l’America nello sponsorizzare i crimini in corso contro i civili a Gaza”.
Domani il voto in Senato per la missione Aspides
Martedì in Senato si voterà la risoluzione sulla partecipazione dell’Italia alla missione europea Aspides. Per la maggioranza non c’è tempo da perdere e il ministro della Difesa Guido Crosetto ribadisce la necessità di una difesa comune. E proprio sul carattere difensivo della missione le opposizioni potrebbero dare battaglia in Parlamento