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Roma, Marino alla ricerca di un nuovo capo dei vigili ed è già polemica. Proroga di un altro mese per la vice comandante Donatella Scafati.

di Alessandra Pepe17 Settembre 2013
17 Settembre 2013

pizzardoneIl sindaco Ignazio Marino non ha ancora sciolto la riserva su chi sarà il nuovo capo dei vigili urbani di Roma. Intanto ieri è stato prorogato al 30 ottobre l’interim affidato al vice comandante Donatella Scalfati dopo le dimissioni di Carlo Buttarelli del 7 luglio scorso. Un addio spontaneo e radicale, quello di Buttarelli, giustificato da «ragioni personali» che già mesi fa aveva creato malcontento tra i vigili perché nascondeva in realtà un diverso punto di vista tra Buttarelli e Marino riguardo all’operazione antiabusivismo nella Capitale.  
Le posizioni del Sulpl. A luglio una nota di Stefano Giannini, segretario romano del Sindacato unitario lavoratori polizia locale, aveva dichiarato che «con le dimissioni annunciate del comandante Buttarelli il sindaco Marino parte col piede sbagliato nella gestione  del Corpo di Polizia Locale di Roma» perché secondo Giannini «non vorremmo finire come i colleghi della polizia Provinciale di Roma diretti da un esterno – aveva sottolineato il segretario –  nominato per i suoi trascorsi politici e non, invece, per essere un appartenente al Corpo formato e selezionato».

di Alessandra Pepe
A ritardare ora la scelta del primo cittadino riguardo al futuro comandante sono due fattori: la protesta dei sindacati dei vigili, che spingono per trovare una soluzione interna e che sono contrari al piano di revisione del corpo. A questo progetto sta lavorando Rosella Matarazzo, vicecapo di gabinetto con delega alla sicurezza; e il timore che venga sostituita il vice comandante Scafati con qualcuno che viene da fuori e senza esperienza della città.
I problemi della nomina. Marino ha già avviato il dialogo con i sindacati per evitare una rottura. Si potrebbe profilare uno scambio: accontentare le sigle sindacali sulla nomina del comandante, prediligendo una persona interna, per poi far accettare l’introduzione del “turno in quinta”, proposta avanzata dalla Matarazzo su precisa indicazione di Marino. Una rivoluzione che si basa sul far ruotare i vigili su quattro turni a scalare di 6 ore al giorno, e con un quinto giorno di riposo, diversamente dalle due fasce centrali. L’idea del “turno in quinta” è rendere turni più omogenei, visto che ora i più presidiati sono nelle fasce centrali (dalle 7 alle 14 e dalle 14 alle 21), con agenti presenti anche di notte e maggiori presidi nel weekend, diversamente da quanto viene adesso che è necessario pagare gli straordinari.
I possibili candidati. Prima di pensare ai turni serve la nomina del nuovo capo di polizia municipale, che verrà scelto dal sindaco sulla base di 99 curricula arrivati dal primo agosto ad oggi. Nella rosa finale ci sono 5 personalità, 3 interni e 2 esterni. Come ha sottolineato Marino «sono tutte persone di altissimo livello, ho già fatto i colloqui a ognuno di loro».  In corsa fra gli interni sono rimasti i due vicecomandanti Antonio Di Maggio e Diego Porta, insieme a Vittorio Borghini, ex tenente colonnello dei carabinieri da anni direttore dei servizi cimiteriali dell’Ama. Fra gli esterni, invece, ci sono Gaetano Noè, comandante dei vigili di Alberga, e Luigi Sementa, ex comandante ed  ex colonnello dell’Arma, non riconfermato dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris alla guida dei vigili partenopei nel 2012. La gara è ancora aperta e ricca di polemiche.

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