ROMA – La Questura di Pisa ha aperto un’inchiesta sui fatti avvenuti lo scorso 23 febbraio durante le manifestazioni pro-Palestina nella città. Un’intera squadra del Reparto mobile di Pisa, composta da circa 15 poliziotti – come riporta il Corriere della Sera – sarebbe citata nell’inchiesta per l’uso dei manganelli sui manifestanti. L’attenzione degli inquirenti si concentra su questi agenti, tra cui il capo squadra e un responsabile dell’ordine pubblico. Le indagini sono state assegnate ai carabinieri per evitare un conflitto di interessi all’interno del caso. La relazione inviata dalla Questura ai magistrati include le ordinanze del questore Sebastiano Salvo con le disposizioni e i piani di sicurezza per le manifestazioni di quel giorno, gli ordini di servizio con dettagli sulle unità e gli agenti impiegati, e le immagini del corteo studentesco riprese dalla polizia scientifica. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha richiesto accertamenti al capo della Polizia, Vittorio Pisani, per comprendere dove e perché ci siano state lacune nella prevenzione dell’evento, nonostante non fosse stato preavvisato.
Il ministro dell’Interno Piantedosi incontra i sindacati
È in corso l’incontro al Viminale tra il ministro dell’Interno e i leader di Cgil, Cisl e Uil. Al centro dell’incontro la gestione di piazze e corte dopo gli avvenimenti di Pisa.
Le parole di Mattarella e la chiamata alla premier
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha condannato la violenza verbale e fisica avvenuta a Pisa, sottolineando che “l’autorevolezza delle forze dell’ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni”. Mattarella avrebbe anticipato le sue parole in una telefonata con Giorgia Meloni.