ROMA – Volare verso la leggerezza e lontana dalla nevrosi. Potrebbe essere riassunto così l’esordio alla regia di Margherita Buy con Volare, presentato in anteprima al cinema Lux di Roma il 20 febbraio dopo l’esordio alla Mostra del Cinema di Venezia 2023. La pellicola, che sarà distribuita nelle sale a partire dal 22 febbraio da Fandango, è tutta incentrata su Annabì (Margherita Buy) nevrotica attrice combattuta tra mille fisime e contraddizioni e che, pur di accompagnare sua figlia (Caterina Grandi) a Stanford, è pronta ad affrontare la sua folle paura di volare e le aspirazioni e macchinazioni della sua agente Mariolina (Anna Bonaiuto), insieme alle buffe maschere di diversi personaggi, tutti impegnati a superare l’irrazionale ma debilitante paura del volo rivolgendosi a un programma apposito offerto da una compagnia aerea.
La fobia del viaggio in aereo, nell’intreccio del film, nasconde sempre un rapporto problematico con gli altri (e quindi con sé stessi). Annabì è però decisa a non prendersi mai sul serio, e senza indugiare in dettagli o disamine psicologiche, decide di far prima di tutto ridere, per prendere in giro e ridimensionare questa sua lacerante paura. Invece di decostruire l’origine del suo disagio, Anna scopre di essersi dedicata a un amabile autosabotaggio che conquista molti sorrisi e qualche risata, firmati dalla performance – caratterista ma irresistibile – che la hanno consacrata come interprete multiforme.
Margherita Buy, un esordio che non riesce a Volare
Volare, in sintesi, assomiglia molto alla sua esordiente regista, che non vuole stupire con virtuosismi ma predilige una schiettezza immediata, quasi televisiva. Promette tanta carne al fuoco ma poi ridimensiona alcune trovate promettenti in gag che sanno di potenziale sprecato e che lasciano un’impressione fugace, una nota dal sapore non pieno, inconcludente. Una su tutti, la parodia della fiction italiana in cui la protagonista è impegnata (per pagare le bollette), che promette un ritratto satirico e dissacrante ma che comunque lascia a bocca asciutta. “Il film – ha spiegato Buy a margine della proiezione – nasce da questa mia piccola problematica, quella di volare. Sono partita da qui per raccontare questa mia esperienza. Il messaggio che dà Volare è quello di migliorarsi. Lo si può fare sempre”.