BRUXELLES – “Healthier for you, better fot the environment!”, scrive sui social la presidenza di turno del Belgio del Consiglio dell’Unione europea annunciando l’accordo raggiunto dalle istituzioni di Bruxelles sulla nuova direttiva riguardante la qualità dell’aria. Presentate per la prima volta nell’ottobre 2022, le misure messe a punto dalla squadra di Ursula von der Leyen nel pacchetto Zero Pollution stabiliscono limiti più stringenti per gli inquinanti. In particolare, le nuove norme approvate dai Ventisette e dal Parlamento europeo per ridurre lo smog, responsabile della morte di 330mila persone all’anno in Europa, prevedono una stretta decisiva ai livelli degli inquinanti più nocivi, ovvero le polveri sottili Pm2,5, Pm10, il biossido di azoto (NO2) e il biossido di Zolfo (SO2), nonché il diritto al risarcimento per i cittadini.
🌬️ Healthier for you, better for the environment!@EUCouncil & @europarl provisionally agree on the revision of the #AirQuality Directives.
With a fresh wind blowing through these directives soon, the 🇪🇺 EU sets even better standards to avoid excessive pollution concentrations. pic.twitter.com/XRF303GkUv
— Belgian Presidency of the Council of the EU 2024 (@EU2024BE) February 20, 2024
I nuovi limiti
Per quanto riguarda i due inquinanti più nocivi per la salute umana, Pm2,5 e NO2, i valori limiti annuali dovranno essere più che dimezzati, passando rispettivamente dagli attuali 25 a 10 microgrammi per metro cubo e da 40 a 20 microgrammi per metro cubo, nel tentativo di ridurre di almeno il 55% il numero di morti premature causate dalle polveri sottili.
Indici di qualità dell’aria “chiari, comparabili e accessibili”
I Paesi membri hanno inoltre stabilito la necessità di rendere «comparabili, chiari e accessibili» al pubblico gli indici di qualità dell’aria, dando informazioni sui sintomi associati ai picchi di smog e sui rischi per la salute per ciascun inquinante. Gli standard di qualità dell’aria saranno riesaminati entro il 31 dicembre 2030 e successivamente almeno ogni cinque anni, più spesso se richiesto da nuovi dati scientifici, ad esempio dell’Oms. I governi dei 27 dovranno redigere piani e stilare tabelle di marcia dettagliate per la qualità dell’aria entro il 31 dicembre 2028, che definiscano misure a breve e lungo termine per rispettare i nuovi valori limite 2030.
La clausola
I Paesi membri potranno però chiedere di posticipare la scadenza del 2030 fino a 10 anni, se saranno garantite alcune condizioni specifiche. Come nel caso dell’Italia in cui l’intesa arriva nei giorni di massima allerta sulla pessima qualità dell’aria e in cui al Nord, in particolare, si sono raggiunti picchi di smog che non si toccavano dal 2017. L’accordo raggiunto a Bruxelles, inoltre, inserisce il diritto al risarcimento per i cittadini. Nel dettaglio, chi subisce danni alla salute a causa dell’inquinamento atmosferico potrà essere risarcito in caso di violazione delle norme europee da parte dei governi nazionali.