Per i food influencer esistono due vie di guadagno: la monetizzazione dei video caricati sul web e le sponsorizzazioni dei locali. Il problema? Talvolta la pubblicità è occulta. Come accorgersene? Lo spiega il Garante della Concorrenza e del Mercato. Per rendere il consumatore consapevole di trovarsi davanti a una pubblicità l’influencer deve usare tre hashtag: #adv (advertisement) in presenza di post sponsorizzato; #suppliedby (fornito da) in caso di fruizione gratuita del servizio in cambio di visibilità; #giftedby (regalato da) quando il prodotto mostrato sui social è un regalo dell’azienda interessata. Ma non tutti seguono queste regole. Un settore da regolamentare in maniera organica, come ricorda a RomaToday Matteo Di Cola, uno dei manager di Italy Food Porn finito al centro delle polemiche dopo che lo scorso anno Repubblica lo aveva citato in un articolo che denunciava il racket dei foodblogger. Di Cola aveva difeso la trasparenza della sua azienda, che “opera regolarmente con partita iva, fatture, contratti”.
Food influencer
Come funzionano
le sponsorizzazioni
La polemica sulla pubblicità occulta
La difesa di Italy Food Porn
28 Febbraio 202495
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