YouKioske era nato con l’idea di offrire i giornali spagnoli e internazionali, gratuitamente, sulla rete. Ma è finito come era prevedibile: il sito chiuso e i suoi ideatori arrestati. David e Oscar Gonzalez Ruz e il socio Raùl Antonio Luque sono accusati di violazione della proprietà intellettuale e, addirittura, concorso in organizzazione criminale. Gli agenti hanno messo le mani sopra i computer presenti nella villa dei due fratelli Gonzalez Ruz, e hanno a disposizioni intercettazioni e altro materiale.
Gli editori. La decisione di arrestare gli organizzatori del sito ha scatenato ovviamente un putiferio tra i blogger. Gli editori, ovviamente, si schierano, contro ogni forma di pirateria. Come spiegato a El Mundo, l’Aede (Asociación de Editores de Diarios Españoles) si è fervidamente felicitata per l’operazione e lo stesso giornale ha collaborato con le indagini ribadendo il concetto: “L’azienda ha sempre sostenuto la persecuzione della pirateria dei contenuti su Internet, sia attraverso aggregatori di contenuti, copie cache o parziale, che tramite molte altre minacce digitali. Si tratta di modelli criminali, di formule che violano il Copyright, in base al quale gli editori sono gli unici proprietari del contenuto della loro stampa e pubblicazioni digitali, e specificando che nessun terzo può usufruire di questi contenuti senza il consenso esplicito di loro legittimi proprietari”.
Un’offerta troppo accattivante per ignorarla. YouKioske, in pochissimo tempo, era diventata una delle edicole web più frequentate. La possibilità di leggere notizie assolutamente gratis era stata un’attrattiva fortissima per migliaia di utenti. E non solo forniva giornali spagnoli, ma anche altre testate di tutte le lingue del mondo, compresa quella italiana.
Per gli italiani però la situazione resta tranquilla. Grazie alla rassegna stampa della Camera dei Deputati e del Senato è possibile avere gratis tutti i giornali entro le 10 di ogni giorno, tranne la domenica. E se si volesse avere invece delle rassegne stampa specializzate, sarebbe sufficiente andare sul sito di ogni ministero e cliccare senza problemi il link della rassegna stampa ministeriale. Il sito spagnolo già a marzo si era scontrato con la legge: un giudice spagnolo ne aveva chiesto la chiusura, rimandata solo per questioni di giurisdizione.
Leonardo Rossi