ROMA – C’è un obiettivo da raggiungere, ma il tempo stringe. Il governo dovrebbe presentare una nuova proposta di esonero dell’Irpef sui redditi dominicali e agrari per le piccole imprese. Un emendamento che verrà depositato con tutta probabilità oggi, 12 febbraio, come anticipato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Il provvedimento è, al momento, all’esame delle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali. Ma la corsa contro il tempo è l’ostacolo più grande. Lo scopo del governo è licenziare il testo entro martedì 13 febbraio per farlo arrivare in aula, come da calendario, da giovedì.
La posizione della Lega
La soluzione trovata dal governo è quella di limitare l’esenzione ai redditi che non superano i 10 mila euro e riguarderebbe 387 mila aziende agricole. Ma la Lega chiede di più. In una nota, il Carroccio chiede di alzare la soglia esenzione Irpef a 30mila euro. E non solo. Nelle prossime settimane verranno respinte “direttive e regolamenti su industria e packaging che creerebbero ulteriori danni e chiedendo una revisione anticipata di una Pac che così non funziona”. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha poi rassicurato gli agricoltori. “Il governo nazionale troverà tutte le risorse necessarie – ha detto – ne va del lavoro e della salute”.
La risposta delle opposizioni
Non la pensano così le opposizioni. Per il leader del M5s Giuseppe Conte – come dichiarato in un’intervista al quotidiano La Stampa – sono stati Meloni e Salvini “a portare gli agricoltori all’esasperazione tagliando l’esenzione Irpef”. Ad attaccare è anche Matteo Renzi. “Prima hanno aumentato le tasse che noi avevamo abbassato e subito dopo stanno a discutere tra Salvini e Meloni di chi è la colpa”, ha chiosato il leader di Italia Viva. “Una irresponsabile gara a chi è più populista”, è invece il pensiero del segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Continua la protesta
Parallelamente al dibattito politico, prosegue la contestazione degli agricoltori. Giovedì 15 febbraio la protesta arriverà nel cuore della Capitale. Il corteo, che vedrà in tutto la presenza di 15 trattori, si muoverà dal presidio di Cecchina fino al Circo Massimo. Lì, ad attenderli, ci saranno ventimila persone. Tuttavia, permangono le divisioni all’interno dei due fronti e crescono i timori per infiltrazioni di frange estremiste. “La piazza di Circo Massimo è aperta a tutti gli agricoltori” ha affermato Danilo Calvani, leader del Cra, ma “non vogliamo in piazza infiltrati violenti né bandiere di partiti e sindacati”.