Buone notizie per la stampa italiana secondo le ultime rilevazioni ADS, Agenzia Diffusione della Stampa, del mese di luglio. L’Istituto si occupa dell’accertamento della diffusione della carta stampata, e da aprile ha dato il via il nuovo sistema di rilevazione che non si basa più sulla media dei 12 mesi precedenti, ma rileva la diffusione dei singoli mesi. Sono stati calcolati la diffusione, la tiratura e la totale pagata, ossia il numero delle copie vendute, quelle insomma acquistate dal lettore (edicola, abbonamento, eccetera). Il Corriere della Sera registra una tiratura media di 609.785, con una diffusione media di 474.395, e il numero di copie vendute è di 440.613. La Repubblica, l’eterno rivale del quotidiano di Via Solferino, ha registrato 509.141 di tiratura media, con una diffusione media 396.446 e 357.797 copie vendute.
Sul fronte dei quotidiani sportivi, al primo posto si posiziona La Gazzetta dello Sport Lunedì, con 340.762, mentre l’altra versione de la Gazzetta, ne vende soltanto 234.204. Al quarto posto, invece, si posizione il Sole, che punta ad aumentare il prezzo del quotidiano, viste le difficoltà di bilancio. Un aumento di prezzo tre volte a settimana.
Si tratta dell’ultima mossa tentata dal direttore Roberto Napoletano per risollevare i conti de Il Sole 24 ore, dopo una prima trimestrale con cifre peggiorate rispetto ai dati già negativi dello stesso periodo del 2011 (risultato netto, -5,3 milioni), con l’incubo della cassa prosciugata sempre più vicino (in tre mesi bruciati altri 6 milioni).
All’ultimo posto si attesta l’Unità, che non supera le 35mila unita vendute, e che nel 2011 ha preso gli stessi fondi pubblici de L’Avvenire, con 120mila copie pagate. A destra, il Giornale vince Libero, posizionandosi al 13esimo posto con 127.601 copie vendute, mentre Libero ne ha vendute 94.585.
Che i quotidiani fossero in crisi non è una Notizia. I giornali erano in crisi anche prima dell’avvento di internet. A dirlo è Mathew Ingram, che scrivendo un articolo su George Brock ne ha riportato un pensiero: il giornalismo sta vivendo un momento di «evoluzione naturale». Nel suo ultimo libro, Out of print, Brock spiega che questa immagine «di degrado è unidimensionale, incompleta e non aggiornata». Secondo Brock, ex giornalista e professore, responsabile dei programmi di giornalismo della City University di Londra, il mondo dei giornali sa difendersi dai problemi, anche grazie a dei punti di forza che nel suo libro sono spiegati in modo capillare. Il giornalismo sa sempre reinventarsi, infatti, secondo l’autore «re- invenzione e sperimentazione sono le uniche costanti nella storia del giornalismo». Inoltre, quella passata come l’età dell’oro del giornalismo, ossia la seconda metà del XX secolo, in realtà era la fase declinante, infatti « quotidiani britannici hanno raggiunto il picco nella diffusione nei primi anni 1950». Il declino della stampa ha preso il via da quando la televisione è diventata commerciale, per questo Brock può dire che «il declino della stampa è cominciato prima di Internet». Infine, quello che infastidisce più di tutto l’autore del libro è la presenza di «di quotidiani di grandi dimensioni e generalisti che richiedono un forte afflusso di pubblicità per poter sostenere il processo informativo», costringendoli a restare ancorati a un formato ormai inadeguato.
Stampa in leggera crescita Il Sole sarà in vendita a due euro
11 Settembre 201354