ROMA – Nel corso di un’intervista alla trasmissione Agorà, in onda su Rai3, il presidente della Commissione Cultura della Camera e responsabile cultura di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone, apre un accordo con il Campidoglio per quanto riguarda alcuni teatri romani, come il Valle, l’India e il Torlonia. Il deputato, inoltre, lancia l’idea di una legge nazionale che riconosca alcuni teatri come storici.
La dichiarazione arriva dopo le polemiche delle ultime ore sulla nomina di Luca De Fusco alla direzione generale del Teatro di Roma, la fondazione che amministra i quattro più importanti teatri della Capitale. Una nomina, definita dall’opposizione “un blitz” della maggioranza di governo in quanto avvenuta nel corso di un consiglio d’amministrazione in cui erano assenti Francesco Siciliano, presidente della fondazione, e Natalia di Iorio, rappresentante del Comune di Roma. I due, presumibilmente, si sarebbero opposti alla nomina di De Falco – caldeggiata, invece, sia dal ministro alla Cultura Gennaro Sangiuliano che dallo stesso Mollicone – a favore di quella di Onofrio Cutaia, dirigente ministeriale di lungo corso.
Una mossa, quella del consiglio di amministrazione, che ha visto, dunque, riuniti solo i consiglieri espressi dalla Regione Lazio (guidata dalla destra) e dal ministero Cultura e che ha consentito, de facto, di bypassare la volontà politica del Comune di Roma. Comune di Roma che, tuttavia, non è solo proprietario di tutti i teatri gestiti dalla fondazione, ma, da solo, fornisce ben due terzi del budget.