ROMA – Una fila di persone che marciano all’unisono lungo un tunnel buio controllato a vista da telecamere, asserviti a un dittatore che comunica con loro attraverso un maxi schermo. Poi, una luce: una giovane donna vestita da atleta corre a liberare gli uomini scagliando un grosso martello contro il monitor gigante. Alla fine una scritta, più simile a una promessa, che recita: “Il 24 gennaio Apple introdurrà Macintosh. E capirete perché il 1984 non sarà come 1984“.
È così, con uno spot televisivo ispirato al romanzo di George Orwell e diretto da Ridely Scott, che la Apple lanciò sul mercato il Mac, il personal computer che ha cambiato non solo il mondo dell’informatica ma anche la quotidianità di ognuno. Da quel momento rivoluzionario – incarnato nell’immagine dell’eroina tanto anonima quanto brillante pronta letteralmente a rompere gli schemi – sono passati esattamente quarant’anni. Lo spot venne infatti trasmesso un’unica volta in televisione durante la pausa pubblicitaria del Super Bowl il 22 gennaio 1984.
Le innovazioni apportate da quel primo Macintosh rappresentano oggi una pietra miliare. Basti pensare all’introduzione di un mouse di serie, un dispositivo considerato abbastanza bizzarro per l’epoca, oppure ai cambiamenti apportati nella grafica. Proprio con il Mac, infatti, viene inaugurato un sistema operativo innovativo ma soprattutto intuitivo, con icone semplici da individuare – quelle che abbiamo tutti imparato a riconoscere nel tempo – come il cestino, la scrivania, le finestre, invitando così anche le persone meno avvezze alla tecnologia a utilizzare il computer.
Le novità presentate dal nuovo prototipo di computer furono il frutto di un lavoro dettato anche dai ritmi della concorrenza. Il giovane Steve Jobs, padre dell’azienda di Cupertino, doveva infatti confrontarsi anche con i temuti Bill Gates e Paul Allen, leader della rivale Microsoft.
Certo è che il successo del pc della Apple resta ancora oggi indiscusso. E con l’irrompere dell’intelligenza artificiale viene da chiedersi: come sarà il Mac del futuro?