RIAD – Fallimento d’Arabia. Così si può definire la prima delle due semifinali della Supercoppa italiana che ha visto il Napoli di Mazzarri imporsi 3-0 sulla Fiorentina di Italiano. E non certamente a livello sportivo, visto che le due squadre hanno offerto un bello spettacolo in campo. Quello che è saltato subito all’occhio sono stati invece gli spalti dell’Al-Awwal Park di Riad, capitale saudita, quasi totalmente deserti. Capienza massima venticinquemila posti, spettatori presenti ufficialmente poco meno di diecimila, effettivamente forse anche meno.
Il trionfo del business, la morte del calcio
Una serata da dimenticare, il non plus ultra delle polemiche, dei paradossi e dell’ipocrisia nell’organizzare un evento sportivo ‘Made in Italy’ in un Paese distante oltre 6mila chilometri. Trasferte impossibili per i tifosi, che sono il sale di questo sport, partite disputate in un Paese non esattamente al primo posto nella classifica del rispetto dei diritti delle donne, sceicchi travestiti da supporters. Tutti ingredienti che dimostrano che il calcio è sempre meno passione e merito, ma al contrario sempre più finzione e business. Si aggiungono poi le presunte lamentele del pubblico arabo, insoddisfatto dall’assenza del Milan – che ha grande seguito in terra saudita – nella competizione. Il mondo dei social, scatenato, ha una sola richiesta: “Riportate la coppa in Italia”.
Le reazioni politiche
Parole forti da parte del vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi, che ha definito gli spalti deserti di Riad “uno schiaffo allo sport italiano”. Era stato decisamente più pacato il ministro dello Sport Andrea Abodi, che si era detto ottimista sull’evento: “Se da un lato c’è preoccupazione, dall’altro c’è la speranza di poter illuminare quei luoghi, responsabilizzarli e contribuire all’alfabetizzazione civile, velocizzando il cambiamento”. Ma i fatti, almeno sulla carta, parlano di altro.
Stasera la seconda semifinale tra Inter e Lazio
Tornando al campo, dopo il trionfo dei partenopei grazie al gol di Simeone e alla doppietta del giovane Zerbin, questa sera sarà il turno di Inter-Lazio, seconda semifinale. Chi vince stacca il pass per la finalissima di lunedì 22 gennaio. Nerazzurri, primi in campionato, favoriti, con il tecnico Simone Inzaghi, ex coach proprio dei biancocelesti, a caccia di record: diventare il primo allenatore a vincere 5 Supercoppe italiane.