TEL AVIV – Circa 50 razzi sono stati lanciati dal nord della Striscia di Gaza verso la cittadina israeliana di Netivot. Secondo quanto riportato dalla radio militare, diversi razzi sono stati intercettati dai sistemi di difesa Iron Dome, ma uno è esploso ugualmente causando la distruzione di un negozio.
Il bilancio dei morti è salito a quasi 24.300, 158 dei quali solo nelle ultime 24 ore. Lo ha reso noto su Facebook il ministro della Salute della Striscia. I feriti sono 61.154, 320 solo da lunedì.
Dopo gli attacchi missilistici della Guarda rivoluzionaria iraniana contro la regione autonoma del Kurdistan iracheno, l’Iraq ha richiamato per consultazioni il suo ambasciatore a Teheran, Nassir Abdel Mohsen. In una nota della diplomazia irachena a Baghdad si legge come l’ambasciatore sia stato convocato: “nel contesto degli ultimi attacchi iraniani a Erbil, che hanno causato martiri e feriti”.
Intanto sono morti due dei tre ostaggi sequestrati da Hamas e mostrati in un video diffuso domenica scorsa. Sarebbe ancora viva invece Noa Argamani, la 26enne presa in ostaggio alla festa a Re’im il 7 ottobre scorso.
In un nuovo filmato, Noa ha annunciato la morte di Yossi e Itay – mostrando i loro cadaveri – e ha raccontato come sarebbero morti i compagni: “Uccisi in separati bombardamenti israeliani”.
Secondo il portavoce militare dell’Idf Hagari Noa Argamani è viva e l’affermazione di Hamas sulla causa della morte dei due sequestrati è falsa: “L’edificio in cui erano prigionieri non è stato attaccato, non colpiamo se sappiamo che ci sono ostaggi”.
L’esercito israeliano ha inoltre arrestato 27 persone in Cisgiordania sospettati di essere coinvolti in atti di terrorismo. Tra questi due sono stati fermati dopo gli interrogatori nel villaggio di Bnei Naim, vicino Hebron, da cui provenivano gli attentatori di Raanana. Lunedì i due terroristi palestinesi hanno ucciso una donna di settantanove anni e ferito diciassette passanti con un attacco a Raanana, una cittadina a nord di Tel Aviv.