DAVOS – Il 2024 si prospetta un periodo di pressione per l’economia globale. È quanto emerge dall’analisi effettuata dagli organizzatori del World Economic Forum, che si apre lunedì 15 gennaio a Davos, in Svizzera. L’appuntamento annuale, giunto alla 54° edizione, riunisce i più importanti volti del mondo finanziario globale per far fronte, quest’anno più che mai, a uno scenario “frantumato e con crescenti divari sociali”, come specifica il presidente Klaus Schwab. L’obiettivo principale, infatti, è “ricostruire la fiducia” e rilanciare la crescita economica, ferma al 2,9% al livello globale.
In un mondo frammentato e scosso dalle guerre “che portano a un’incertezza e un pessimismo pervasivi”, è necessario esaminare “le cause profonde dei problemi attuali e costruire un futuro più promettente”. Una missione tutt’altro che semplice quella che il presidente Schwab si pone di affrontare durante quello che viene definito “l’anno più complesso sul piano geopolitico”. Una condizione che, anche secondo il parere degli economisti europei, dominerà tutto il 2024. Preoccupazioni confermate anche dai dati di Bankitalia emersi all’interno dell’indagine sulle aspettative di crescita del quarto trimestre.
Tra i temi in primo piano del meeting la guerra in Ucraina e il conflitto in Medio Oriente, già oggetto di discussione della riunione preliminare avvenuta domenica 14 gennaio. Per l’evento, che si concluderà venerdì 19 gennaio, sono stati allestiti inoltre più di 200 panel che interesseranno anche altri temi, tra cui la sfida dell’intelligenza artificiale.
Allerta massima per l’evento. Sono imponenti le misure di sicurezza necessarie in vista della partecipazione di 2.800 leader economici provenienti da 120 Paesi e circa 60 capi di Stato e di governo. Per l’Italia saranno presenti numerosi esponenti del mondo imprenditoriale: dai presidenti di Enel ed Eni ai CEO di Intesa San Paolo e Acea. Attesa, inoltre, la partecipazione del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti tra mercoledì 17 gennaio e giovedì 18 gennaio.