ROMA – Europee e regionali dividono la politica. Dopo la maggioranza, dialogo e confronto aperto anche nelle opposizioni. Dopo la rinuncia del commissario Ue per gli affari economici, Paolo Gentiloni, è l’ex premier Romano Prodi a irrompere nel dibattito sulle candidature per il Parlamento Europeo.
La frenata di Prodi e le ripercussioni sul Pd
Il fondatore dell’Ulivo, ed ex presidente della Commissione europea, è intervenuto giovedì 11 gennaio a PiazzaPulita su La7 lanciando un segnale forte alla segretaria del Partito democratico Elly Schlein. “Uno può candidarsi in tanti collegi ma secondo me svilisce la democrazia. Candidarsi dove tu sai che non andrai è uno dei tanti passi indietro della democrazia”, ha detto Prodi, ribadendo il suo pensiero sabato 12 gennaio in occasione del convegno su David Sassoli in Campidoglio. Il “grande compito” delle prossime europee è, secondo Prodi, “fare una squadra per tornare ad agire” e “far di nuovo contare l’Ue”.
Il rebus Gentiloni
“Non mi candiderò per il Parlamento europeo, la mia intenzione è quella di tornare in Italia”, ha dichiarato Gentiloni giovedì spiazzando i cronisti dopo il suo intervento al Pe. Al termine del suo mandato, il commissario agli Affari Economici farà quindi ritorno nel proprio Paese, a meno di colpi di scena dell’ultima ora. Un rientro che non sarà però vendicativo, hanno spiegato fonti parlamentari facendo riferimento con una battuta a Edmond Dantes, il protagonista de Il Conte di Montecristo.
La destra litiga su europee e regionali
Ma il tema delle candidature per le Europee è caldissimo anche nel centrodestra. Dopo la retromarcia del leader del Carroccio Matteo Salvini – che non sarà in lista in casa Lega per dare spazio ad altri –, continua ad esserci maretta in Fratelli d’Italia. La premier Giorgia Meloni, che scioglierà la riserva sulla sua candidatura entro fine gennaio, rimane tentata, ben consapevole che il suo nome servirebbe a dare spinta alla lista FdI. Il presidente di Forza Italia Antonio Tajani invece prende tempo rinviando la decisione dopo il congresso di Forza Italia in programma a febbraio.